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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



L'orfana del ghetto
Italia, 1954, 35mm, 89', B/N


Regia
Carlo Campogalliani

Soggetto
dal romanzo omonimo di Carolina Invernizio

Sceneggiatura
Piero De Bernardi, Ezio D'Errico, Carlo Campogalliani

Fotografia
Arturo Gallea

Operatore
Alfieri Canavero

Musica originale
Giovanni Fusco, Ezio Carabella

Suono
Giovanni Canavero

Montaggio
Loris Bellero

Scenografia
Franco Fontana, Giancarlo Bartolini Salimbeni

Costumi
Ruggero Perruzzi

Interpreti
Franca Marzi (Luciana), Renato Baldini (Fabrizio), Luisella Boni (Viola), Alberto Farnese (duca Marcello), Carlo Lombardi (conte Adriani, padre di Renata), Floriana Mulas (Viola bambina), Letizia Quaranta (la vecchia madre di Fabrizio), Nico Pepe, Anna Arena, Domenico Serra, Fernando Farese, Graziella de Roc, Nino Marchetti, Barbara Leite (contessina Renata Adriani), Carlos Lamas (marito di Renata), Alberto Archetti



Produzione
Leopoldo Imperiali per Ambra Film

Distribuzione
Ambra Film

Note
Organizzatore generale: Vieri Bigazzi.




Sinossi
Dall'amore segreto della contessina Renata Adriani e del giovane Fa­brizio nasce una bambina, che viene sottratta ai genitori per ordine del padre di Renata. Costui accusa inoltre Fabrizio di un omicidio, del quale egli stesso è l'autore. Costretto a fuggire, Fabrizio vuol pren­dere con sé la sua bambina, che è stata affidata ad una donna; ma pren­de per equivoco la figlioletta di questa. Passano gli anni. Renata ha sposato un nobile, cui suo padre spilla quattrini. Prima di morire, la vecchia madre di Fabri­zio riconosce in una povera ragazza di nome Viola, la figlia di suo figlio. Fabrizio ritorna, sotto falso nome, insieme a Luciana, che egli crede sua figlia. Apprende però che la defunta madre ha scoperto la sua vera figlia, ed egli stesso la riconosce nelle vesti di una cameriera amata onestamente dal giovane duca Marcello, ma perse­guitata dal vecchio conte Adriani e insidiata da un uomo, che ella ri­tiene essere suo padre. Fabrizio, pro­cessato per omicidio, è salvato dalla testimonianza di Renata.





«È una traccia che si perde nella notte dei tempi quella di Campogallia­ni. Giunse a Torino per la prima volta nel 1915 per girare dal 23 luglio Al Gufo Nero per conto della Ambrosio. Qui lavorò a lungo, sposò Letizia Quaranta, con la quale girò film anche in Germania, e attraversò tutti i generi durante il muto, con il sonoro, prima e dopo la guerra ed ora lo si vede richiamato da Venturini per riprendere, parallelamente alle difficili vicende fi­nanziarie e giudiziarie, un'attività di produzione. Foglio di via, prodotto dall'Ambra nel '54, apre il trittico di Campogalliani. È l'unica storia contemporanea mentre gli altri due (L'orfana del ghetto, 1954 e L'angelo delle Alpi, 1957) sono tratti da romanzi della Invernizio. Cosetta Greco allora emergente e Renato Bal­dini, un bel viso di duro, si aggiungono ai fedeli Massimo Sera­to, Gallea, Bigazzi, Canavero. Settanta milioni sono il brutto responso del mercato a questa vicenda di dolori, inganni e ri­scatto. Mentre i 270 milioni dell'Orfana del ghetto premiano il sicuro mestiere di Campogalliani, la svelta sceneggiatura di Pie­ro De Bernardi, e tutto lo stuolo dei migliori attori e tecnici in­gaggiati dall'Ambra: Franca Marzi, Luisella Boni, Alberto Far­nese, Renato Baldini e, ovviamente, Nico Pepe, Carlo Lombar­di e C. Appare brevemente anche Letizia Quaranta che aveva calcato tutti i set della FERT e, consorte di Campogalliani, lo aveva seguito nella carriera qui conclusa. Gallea, Fusco, Cara­bella, Bartolini Salimbeni, sono della partita» (L. Ventavoli, Pochi, maledetti e subito. Giorgio Venturini alla FERT (1952-1957), Museo Nazionale del Cinema, Torino, 1992).
 
«Nel film trionfano i migliori sentimenti, i malvagi sono puniti, í pro­tagonisti riconoscono il loro peccato; ma l'indole della vicenda, l'insa­na passione del padre putativo per Viola, le deboli giustificazioni di alcuni personaggi, alcuni abbigliamenti femminili impongono riserve. Per adulti di piena maturità morale» (Centro Cattolico Cinematografico, Vol. XXXVI, Dispensa 9, 1954).




Persone / Istituzioni
Piero De Bernardi
Carlo Campogalliani
Arturo Gallea
Alfieri Canavero
Giovanni Fusco
Ezio Carabella
Giovanni Canavero
Franca Marzi
Luisella Boni
Letizia Quaranta
Nico Pepe
Giancarlo Bartolini Salimbeni


"quaranta"
Letizia Quaranta
Lydia Quaranta
La beffa di Satana
Cabiria
Clio e Filete
Le due orfanelle di Torino
La fabbrica dell’imprevisto
Fiori d’amore... Fiori di morte
Florette e Patapon
L'innocente Casimiro
Ma l’amor mio non muore!
La memoria dell’altro
Musica proibita
L'orfana del ghetto
Padre
Treno di piacere
Voglio tradire mio marito!
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