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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Senza fine
Italia, 2008, HDV, 75', Colore

Altri titoli: Neverending - No End

Regia
Roberto Cuzzillo

Soggetto
Roberto Cuzzillo

Sceneggiatura
Roberto Cuzzillo

Fotografia
Roberto Cuzzillo, Alessandro Giverso

Musica originale
Fabio Coggiola

Montaggio
Roberto Cuzzillo

Scenografia
Lucia Orecchia

Costumi
Anna Filona, Elisabetta Rizzo

Interpreti
Irene Ivaldi, Cristina Serafini, Lalli, Margherita Fumero, Simona Nasi, Marcella Enrico



Produzione
Enzimistudio, Sap11

Distribuzione
Sap11

Note
Il film è stato realizzato con il sostegno dell'Unione Europea - Azione 1.3 "Iniziative Giovani" e con il supporto dell'Ufficio Scambi Internazionali - Settore Politiche Giovanili della Città di Torino.
Locations: Torino e Asti.
 
Premi: Menzione Speciale al 20° Newfest di New York; Premio per la Miglior Sceneggiatura a Roberto Cuzzillo e Premio come Miglior Attrice a Irene Ivaldi al 12° Gallio Film Festival; Premio come Miglior Attrice a Irene Ivaldi al 13° LesGaiCineMadrid Film Festival; Premio come Migliori Attrici a Irene Ivaldi e Cristina Serafini.




Sinossi
Giulia e Chiara si amano e dopo tanti anni passati insieme decidono di allargare la propria famiglia concependo un figlio attraverso l’inseminazione artificiale. Ma qualcosa non procede come nei loro piani: una delle due donne scopre di avere un tumore al seno e questa notizia porta ad una serie di incomprensioni nella coppia, di malesseri e di segreti. Un film sull’amore e sul desiderio di diventare genitori, ma anche sulle paure e sulle bugie che inevitabilmente si creano quando un trauma lascia un segno indelebile che spezza la fiducia e la complicità, anche in un rapporto solido come quello delle due protagoniste.




Dichiarazioni
«La mia idea di affrontare il delicato tema dell’inseminazione artificiale eterologa nasce nel 2005, dopo aver letto la storia di due donne torinesi. […] Questa storia mi ha affascinato e spinto ad approfondire questa tematica, svolgendo diverse ricerche fino a creare i  personaggi e la sceneggiatura. Il film vuole raccontare una piccola storia reale sull'incomunicabilità che si crea anche in un rapporto affettivo solido. In entrambi i personaggi emergono lati negativi ma pur sempre umani, come l'egoismo e l'orgoglio; non vuol essere un film politico che critica la situazione italiana, vuole solo raccontare una storia d’amore in un contesto attuale: i personaggi vivono il loro amore con semplicità e naturalezza» (R. Cuzzillo, www.arteca.org/strane_visioni/).
 
«Mentre scrivevo la sceneggiatura mi sono guardato in torno, cercando di entrare nel mondo femminile. In quel periodo c'erano delle mie amiche che erano in cinte e questo mi ha permesso di confrontarmi con loro» (R. Cuzzillo, www.grossetogay.it, 2009).





Senza fine ha ricevuto al  XX Newfest -New York Film Festival - una Menzione Speciale «per avere mostrato le difficoltà e le paure del viaggio di due donne sulla strada della maternità e della malattia, e per avere evitato semplici cliché ed avere invece creato un eccezionale senso di intimità e momenti di cruda potenza emozionale». Nonostante qualche mancanza in una sceneggiatura dall'ossatura comunque solida e profonda, il giovanissimo regista torinese compone gli elementi del film come le note di una sinfonia, che lascia poco spazio ai dialoghi ma ispeziona a fondo il silenzio delle parole, l'espressività suggestiva della musica e dei rumori, l'indulgenza sugli sguardi, sui gesti della quotidianità, per porre l'accento su ciò che può indissolubilmente spezzare il corso ordinario e naturale di una storia d'amore (anche omosessuale) e portare in superficie incomprensioni irrisolte, sia nella giovane coppia di donne e sia nel rapporto tra madre (un'intensa Lalli) e figlia. Senza fine non “dice”: “mostra”. Roberto Cuzzillo svela, all'età di venticinque anni e dopo una serie di interessanti cortometraggi e documentari, una non comune profondità nel guidare tra i sentimenti e le emozioni uno splendido e affiatato quartetto d'attrici: dalle due protagoniste Irene Ivaldi e Cristina Serafini, diverse ma perfettamente complementari, alle due “spalle”, quella drammatica e intimista interpretata dalla cantautrice astigiana Lalli e quella comica della torinese Margherita Fumero. Nel film sono riconoscibili alcune location torinesi: il Parco del Valentino, il Quadrilatero Romano e la Stazione Lingotto. Senza fine è co-prodotto dalla Sap11 e dall' Associazione Culturale Enzimistudio, entrambe piemontesi.


Scheda a cura di
Eloise Liguoro

Persone / Istituzioni
Roberto Cuzzillo
Irene Ivaldi
Margherita Fumero
Simona Nasi


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