Il film è stato realizzato con il sostegno dell'Unione Europea - Azione 1.3 "Iniziative Giovani" e con il supporto dell'Ufficio Scambi Internazionali - Settore Politiche Giovanili della Città di Torino.
Premi: Menzione Speciale al 20° Newfest di New York; Premio per la Miglior Sceneggiatura a Roberto Cuzzillo e Premio come Miglior Attrice a Irene Ivaldi al 12° Gallio Film Festival; Premio come Miglior Attrice a Irene Ivaldi al 13° LesGaiCineMadrid Film Festival; Premio come Migliori Attrici a Irene Ivaldi e Cristina Serafini.
«La mia idea di affrontare il delicato tema dell’inseminazione artificiale eterologa nasce nel 2005, dopo aver letto la storia di due donne torinesi. […] Questa storia mi ha affascinato e spinto ad approfondire questa tematica, svolgendo diverse ricerche fino a creare i personaggi e la sceneggiatura. Il film vuole raccontare una piccola storia reale sull'incomunicabilità che si crea anche in un rapporto affettivo solido. In entrambi i personaggi emergono lati negativi ma pur sempre umani, come l'egoismo e l'orgoglio; non vuol essere un film politico che critica la situazione italiana, vuole solo raccontare una storia d’amore in un contesto attuale: i personaggi vivono il loro amore con semplicità e naturalezza» (R. Cuzzillo, www.arteca.org/strane_visioni/).
«Mentre scrivevo la sceneggiatura mi sono guardato in torno, cercando di entrare nel mondo femminile. In quel periodo c'erano delle mie amiche che erano in cinte e questo mi ha permesso di confrontarmi con loro» (R. Cuzzillo,
www.grossetogay.it, 2009).
Senza fine ha ricevuto al XX Newfest -New York Film Festival - una Menzione Speciale «per avere mostrato le difficoltà e le paure del viaggio di due donne sulla strada della maternità e della malattia, e per avere evitato semplici cliché ed avere invece creato un eccezionale senso di intimità e momenti di cruda potenza emozionale». Nonostante qualche mancanza in una sceneggiatura dall'ossatura comunque solida e profonda, il giovanissimo regista torinese compone gli elementi del film come le note di una sinfonia, che lascia poco spazio ai dialoghi ma ispeziona a fondo il silenzio delle parole, l'espressività suggestiva della musica e dei rumori, l'indulgenza sugli sguardi, sui gesti della quotidianità, per porre l'accento su ciò che può indissolubilmente spezzare il corso ordinario e naturale di una storia d'amore (anche omosessuale) e portare in superficie incomprensioni irrisolte, sia nella giovane coppia di donne e sia nel rapporto tra madre (un'intensa Lalli) e figlia. Senza fine non “dice”: “mostra”. Roberto Cuzzillo svela, all'età di venticinque anni e dopo una serie di interessanti cortometraggi e documentari, una non comune profondità nel guidare tra i sentimenti e le emozioni uno splendido e affiatato quartetto d'attrici: dalle due protagoniste Irene Ivaldi e Cristina Serafini, diverse ma perfettamente complementari, alle due “spalle”, quella drammatica e intimista interpretata dalla cantautrice astigiana Lalli e quella comica della torinese Margherita Fumero. Nel film sono riconoscibili alcune location torinesi: il Parco del Valentino, il Quadrilatero Romano e la Stazione Lingotto. Senza fine è co-prodotto dalla Sap11 e dall' Associazione Culturale Enzimistudio, entrambe piemontesi.