1.1  Anno di costituzione. 1914.

1.2 Forma organizzativa. Società per azioni.

1.2.1 Capitale. 300.000 lire.

1.3 Soci. Fondatori: Giovanni Agnelli, 10.000 lire; Camillo Andreis, 20.000; Vittorio Balbino, 5.000; Cinzio Barosi, 10.000; Carlo Beraud, 6.000; Giovanni Battista Bernocco, 1.000; Giulia Bernocco Parvis, 1.000; Riccardo Biglia, 10.000; Carlo Bruno, 6.000; Cesare Bruno, 6.000; Felice Carbone, 10.000; Giuseppe Cavalla, 5.000; Guido D’Alberti, 20.000; Rodolfo Da Planta, 20.000; Adolfo Dalbesio, 6.000; Alberto De Laugier, 10.000; Maria Discalzo, 10.000; Giovanni Drogoul, 9.000; Enrico Garneri, 10.000; Rosa Guarienti Ravignani, 4.000; Alice Guarienti Sobrero, 5.000; Felicita Lana Frisetti, 5.000; Pietro Lauro, 3.000; Giuseppe Leonardi, 10.000; Isaia Levi, 4.000; Gian Luigi Martiny, 2.000; Giacomo Masanta, 3.000; Agostino Perazzone, 2.000; Michele Piconetto, 2.000; Giacomo Ponti, 2.000; Alfonso Scott, 5.000; Giuseppe Sobrero, 3.000; Ida Sobrero, 3.000; Luigi Sobrero, 5.000; Gino Sulliotti, 7.000; Alfredo Talamona, 2.000; Giacomo Toscano, 6.000; Vittorio Valletta, 5.000; Camillo Vercellone, 10.000; Giuseppe Vigliardi Paravia, 5.000; Maria Vigo, 5.000; Enrichetta Vischi, 2.000; Carola Voena Vigo, 5.000; Francesco Voena, 5.000; Pietro Voena, 5.000.

1.4.1 Sede amministrativa. Via Balangero 336.

1.4.2 Sede operativa. Via Balangero 336.

1.2  1.5 Anno di chiusura. 1918.

2.1.1 Personale direttivo. Presidenti: Adolfo Dalbesio. Gennaio 1915, Alfonso Scott. Marzo 1917: Edoardo Nicola.

Amministratore delegato: marzo 1917: Edoardo Nicola.

Consiglieri: Cinzio Barosi, Enrico Garneri, Gino Sulliotti.

2.1.2 Personale artistico. Direzione artistica: Adolfo Dalbesio, Giuseppe Cavalla.

Regia: Enrico Vidali.

2.1.2 Personale tecnico. Direttore tecnico: Ernesto Nebiolo.

2.2.1 Produzione a soggetto. 5 film.

3.1 Vicende storiche. Nell’autunno 1913 «La Cinematografia Italiana ed Estera» annuncia che è nata una casa di produzione, l’Ars Film, i cui dirigenti sono i signori Cavalla, Bruno e Zola; la società lavorerà nello stabilimento di via Balangero già della Torino Film. Nel numero successivo, a parziale correzione, si scrive che il nome definitivo della nuova casa editrice sarà Cenisio Films: la Cenisio Films viene però costituita legalmente solo il 22 gennaio 1914, con un’ampia partecipazione all’acquisto delle quote da parte di affermati industriali – G. Agnelli, I. Levi, G.L. Martiny, A. Scott, G. Vigliardi Paravia – e professionisti torinesi, il che sta a dimostrare la fiducia riscossa dall’iniziativa. Non tutto è chiaro però nei programmi di lavoro: la gestione della nuova società viene affidata a due artisti, Cavalla e Dalbesio, senza alcuna esperienza di cinema che, stando alle notizie comparse nella stampa professionale, scritturano come registi e attori personale francese proveniente dalla Pathé Film: tuttavia, il progetto di ristrutturazione dello stabilimento di via Balangero già della Torino Film dimostra  chiaramente come i nuovi spazi siano impostati come laboratori chimici più che per la produzione. I primi risultati di questa ambiguità sono pessimi: i francesi abbandonano la Cenisio, non si riesce a dare inizio alla produzione, e la scomparsa improvvisa di Dalbesio complica ulteriormente la vita della società. Nel corso dell’assemblea del 23 gennaio 1915, dopo numerosi scambi di azioni che è impossibile ricostruire, viene nominato presidente Alfonso Scott, si ha una prima riduzione di capitale a 120.000 lire e si decide di affidare la direzione artistica a un nuovo regista, Enrico Vidali, ma anche questa seconda fase non è chiara: Vidali dirige cinque film per la Cenisio, ma nello stesso periodo dà vita a una propria società e nello stabilimento, con lo stesso personale, realizza sette film che verranno diffusi con il marchio Vidali Film (v); accanto alla produzione, finanziata forse con un modesto aumento di capitale a 210.000 lire, in estate parte un’intensa campagna pubblicitaria che informa come la Cenisio Film sia disponibile a lavorazioni chimiche per conto terzi, citando le case che già si servono degli impianti di via Balangero. Negli anni successivi, si cambiano gli organi direttivi dell’impresa, viene nominato amministratore delegato E. Nicola, proprietario del terreno di via Balangero, ma la rinuncia di fatto alla produzione, il tentativo di dedicare l’attività esclusivamente al lavoro di sviluppo e stampa, la ricerca di locatari per le attrezzature produttive, non riescono a modificare l’andamento economico complessivo: nel marzo 1917 si ha una nuova riduzione del capitale per compensare le perdite, poi, il 25 marzo 1918, il costante deficit d’esercizio e la mancanza di motivi di speranza per il futuro rendono inevitabile la decisione di liquidare la società.

4.1 Documentazione legale. AST-AS: 1914 / v. 1, f. 181. 1917 / v. 2, f. 288. 1918 / v. 2, f. 310.

4.3.2 Marchio. Senza interesse per la logica, ma in accordo con la ragione sociale dell’impresa, nel marchio compare un treno sbuffante in uscita da un tunnel: la scritta CENISIO FILMS completa la vignetta.

4.4 Bibliografia. «La Cinematografia Italiana ed Estera», 5 settembre 1913 settembre / n. 156, p. 3410; 20 settembre 1913 / n. 157, p. 3410.  «La Vita Cinematografica», 22-30 luglio 1915 / n. 27-28, pp. 52-53. F. Prono, Atti di nascita del cinema a Torino, in Le fabbriche della fantasticheria. Atti di nascita del cinema a Torino, a cura di Ira Fabri, Aleph, Torino 1993, pp. 120-127 [nuova ed. Testo & Immagine, Torino 1997]. A. Friedemann, Le case di vetro, Associazione F.E..T., Torino 2002, pp. 65-705.1

 

5.1 Film distribuiti.1915 (5): Bandiera bianca, m 1.250. Il gioco dell’amore, m 1.000. Il mistero della villa Saint Privat, m 1.300. I  rettili umani, m 900. Visione suprema,  m 1.330.

5.2 Interpreti. Fernando Del Re, Amelia Chellini, Suzanne Fabre, Maria Gandini, Gian Paolo Rosmino, Cristina Ruspoli, Emilia Vidali, Enrico Vidali.