Torino città del cinema
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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Persone



TORINO FILM

1.1  Anno di costituzione. 1912.
1.2  Forma organizzativa. Società in accomandita semplice.
1.2.1 Capitale. 100.000 lire [la somma delle quote elencate nell’atto di costituzione  arriva solo a 90.000 lire].
1.3 Soci. Fondatori: Alfonso Adorno 5.000 lire; Emilio Azimonti 5.000; Mario Bacino 5.000; Carlo Bini 5.000; Mario Bona 5.000; Giuseppe Camasio 5.000; Costantino De Guidi 5.000; Leone Levi 5.000; Lorenzo Pellati 5.000; Stremi 5.000; Camillo Romano Scotti 35.000; Irma Ubertalli De Guidi 5.000.
Al 15 Novembre sono entrati, acquistando quote dai soci fondatori: Achille Bona 5.000 lire; Vittorio Caimo 5.000; Vincenzo Gallo 5.000; Teresa Terrino 5.000; Giovanni Terrino 5.000; Rinaldo Germano 5.000; Daniele Burgi 5.000.
1.4.1 Sede operativa. Via Balangero 336.
1.5 Anno di chiusura. 1913.
 
2.1.1.Personale direttivo. Socio accomandatario: Camillo Romano Scotti.
2.1.3 Personale tecnico. Direttore tecnico: Mario Bacino. Scenografia: Mario Bacino.
 
3.1 Vicende storiche. La storia della Torino Film – conosciuta nei particolari grazie al fascicolo del procedimento fallimentare – costituisce un caso esemplare dell’avventurismo e della tendenza alla speculazione che regna nel cinema italiano.
Accompagnata da un’imponente campagna pubblicitaria, la società viene fondata il 17 settembre 1912 per iniziativa dell’attore e regista C. Romano Scotti, che coinvolge nell’iniziativa commercianti e ed esponenti del mondo artistico cui vengono promesse cariche nell’organigramma sociale. La Torino Film affitta una cascina in via Balangero per farne il proprio stabilimento e in attesa della fine dei lavori per preparare  “un’officina meccanica, un laboratorio per falegnami, un servizio di cucina e ristorante per il personale [per cui] si diede mano alla costruzione di un  grande teatro, si assunse un vero esercito di impiegati, di artisti, di scenografi, di operai, si largheggiò in spese di ogni genere”, affitta un altro teatro di posa in via Romani. Sembra un ottimo inizio, ma le riprese non incominciano, le fatture insolute si accumulano e alcuni soci fondatori  se ne vanno, riuscendo a vendere le proprie quote, sia pure a prezzi inferiori al valore nominale.
Il 15 dicembre la società non è più in grado di pagare stipendi ed affitti, e alcuni accomandanti, cui viene rifiutata la visione dei libri contabili, chiedono il sequestro giudiziario, culminato il 27 gennaio 1913 nel fallimento d’ufficio. Il liquidatore accerta che i motivi  del tracollo sono stati la megalomania, che ha portato a costruire o affittare stabilimenti senza iniziare al contempo la produzione, l’assunzione di numerosi dipendenti d’ogni livello cui non è stato assegnato alcun compito, la stipula di impegni a cifre assurde – si possono citare l‘affitto del teatro di posa in via Romani, o il contratto per la produzione di scenari con Bini (socio fondatore!), a 20 lire al mq, invece delle 4 lire usuali a Torino; oltre a tutto ciò, le quote sottoscritte sono state versate solo in minima parte.
Il fallimento viene chiuso nel febbraio 1914, ma il capitale è stato quasi del tutto consumato e ai creditori vengono rimborsate cifre minime.
 
4.1. Documentazione legale. AST-AS: 1912 / v. 5, f. 44; 1912 / v. 6, f. 30; v. 6, f. 105; v. 202; v. 6, f. 203; / v. 6, f. 210. AST-PF: 1913 / 599.
4.3.2 Marchio. Banale il marchio della Torino Film: un sole nascente su cui si staglia la silhouette della Mole; sotto il disegno, un cartiglio con il nome della società.
4.4 Bibliografia. A. Friedemann, Due casi di cattiva imprenditoria, «Immagine», Primavera 2002 / n. 51 n.s., pp. 5-15.




Scheda a cura di
Alberto Friedemann







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