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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Produzioni Tv



La freccia nera
Italia, 2006, 540', Colore


Regia
Fabrizio Costa

Soggetto
Maria Carmela Cicinnati, Peter Exacoustos, Nicola Lusuardi, dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson

Sceneggiatura
Nicola Lusuardi, Giuseppe Zironi, Maria Carmela Cicinnati, Riccardo Mazza

Fotografia
Giancarlo Ferrando

Musica originale
Stefano Caprioli

Suono
Daniele Maraniello, Giuliano Piermarioli

Montaggio
Cosimo Andronico

Effetti speciali
Tiberio Angeloni, Pasquale Catalano, Massimo Ciaraglia, Andrea Luciani, Germano Natali, Fabio Traversari

Scenografia
Francesco Bronzi

Costumi
Valter Azzini

Aiuto regia
Alessandro Capitani

Interpreti
Martina Stella (Giovanna Bentivoglio di Fanes), Riccardo Scamarcio (Marco di Monforte), Ennio Fantastichini (Raniero di Rottenburg), Jane Alexander (Magdalia di Toblach), Vincenzo Alfieri (giovane delle rovine), Franco Barbero (Bernardo), Giulio Berruti (Thomas), Sara BertelĂ  (Lucia), Luca Calvani (padre di Giovanna), Carlo Cartier (Marchese di San Candido), Tiziana Catalano (Erma, madre di Widho), Valeria Cavalli (Isabella), Fernando Cerulli (anziano), Galatea Ranzi (Livia), Francesco Martino (Widho)

Casting
Franco Alberto Cucchini, Cornelia Von Braun

Direttore di produzione
Patrick Carrarin

Ispettore di produzione
Fulvio Rossi

Produttore esecutivo
Antonio De Simone

Produzione
Angelo Rizzoli per Rizzoli Audiovisivi, Alessandro De Rita per RTI

Note
Miniserie televisiva di 6 puntate (90' ognuna) trasmessa da Canale 5 in prima serata il Giovedì dal 12 ottobre al 9 novembre 2006 (media d'ascolto medio: 4.323.000; share (range): 13,21% -23,78%).
 
Story editor: Uski Audino, Alessandro Carpin, Benedetta Caridi; story editor R.T.I.: Benedetta Caridi; responsabile editoriale Rizzoli: Francesca Galliani; suono Stereo Dolby Digital; altri interpreti: Giovanni Cianfriglia (capo convoglio), Vanni Corbellini (Gualtiero di San Casciano), Renato Cravero (padre Widho), Aldo delaude (Georg von Altenkirchen), Emilio De Marchi (Braccio Squarcialupi), Amando de Razza (Duca di Castelrovo), Maurizio Di Carmine (Tobias), Carlo Dogliani (Cusano), Maurizio Donadoni (Keller), Piero Lorenzo Ferrero (cieco), Andrea Gherpelli (Procopio), Alessia Goria (Lucia), Francesca Guadagno (cuoca), Diego Guerra (Tazio), Miguel Herz-Kestranek (Nicolas Krebs), Joshua Karmann (conte del Tirolo), Samia Kassir (Rosalba), Gea Lionello (Lucrezia), Roland Litrico (Rudolf), Alexander Lutz (Michele Nidrist), Sarah Maestri (Agata), Valentina Mezzacappa (Beatrice), Stefano Molinari (Silvano Plaz), Maurizio Mossetti Hauner), Giulio Pampiglione (Goffredo di Fanes), Francesco Pennasilico (fra Biagio), Armando Pizzuti (Bruno), Michele Riondino (Tazio), Francsca Rizzottii (Madre Rosemarie), Guido Roncalli (Seraphino Gallus), Antonio sarasso (contadino), Adriano Todaro (Petruccio), Davide Umiliata (Marchese di San Candido), Lucia Vasini (madre Brigitte), Francesco Venditti (Cristiano Keller), Bruno Vendirosi (soldato del convoglio), Giovanni Vettorazzo (Artemio), David Winter (Alessio), Marco Pancrazi; organizzatore di produzione: Fulvio Rossi; organizzatore generale: Antonio De Simone Golluscio; delegato di produzione RTI: Fabiana Moccia; produttore associato: Eos.
 
Realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
 
Locations: Torino (Borgo medievale del Valentino), Canavese e Valchiusella (TO), Ricetto di Candelo (BI), castello di Montaldo Dora (TO), castelli di Fenis e Issogne (AO). 




Sinossi
1450, Bressanone. Sullo sfondo del periodo storico che vede opporsi Impero e Papato, simbolo di una mentalità ancora medievale il primo e di uno spirito innovatore e umanista il secondo, Marco e Giovanna si conoscono e si innamorano. Marco, figlio del defunto Riccardo di Monforte, è stato adottato da Raniero di Rottenburg, che guida lo schieramento dei principi fedeli agli Asburgo. Giovanna Bentivoglio, dopo la misteriosa scomparsa dei genitori, è cresciuta sotto la prote­zione di Cusano, il Vescovo di Bressanone. Quando Marco scopre che Raniero, co­lui che l'ha cresciuto, è l'assassino del suo padre naturale, si unisce al gruppo di ri­belli che, con il nome di "Freccia Nera", combattono i soprusi dell'Impero. Dopo una lunga serie di lotte e intrighi, i due giovani conducono alla vittoria Bressano­ne e riescono a coronare il loro sogno d'amore.




Dichiarazioni
«È difficile pensare che un romanzo come La Freccia Nera possa essere di qualche interesse per un pubblico abituato, da un po' di tempo, a seguire storie, in televisione, che sanno di realismo, tratto dalle cronache dei quotidiani o che illustrano, in maniera più o meno veritiera, biografie "eccellenti" e "santificanti". Questo pensavo, tra me e me, il giorno in cui mi fu proposto di raccontare, in ben sei parti, il popolare romanzo dello scrittore scozzese Robert L. Stevenson. Inoltre mi aveva già preceduto, quasi quarant'anni fa, il solito Majano, che di storie con intreccio popolare non se ne perdeva una. Confesso che non avevo  letto il libro (dello stesso autore ricordavo bene Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Hyde e il romanzo più letto, L'isola del tesoro) e confesso anche che da ragazzo non avevo particolarmente amato la versione con Reggiani e la Goggi. Insomma l'unico interesse che nutrivo per questo progetto era di cimentarmi in un film avventuroso di "cappa e spada" che per uno che fa il mio mestiere è sempre un bel "gioco". Partii dal copione, dopo aver letto qualche nota descrittiva del romanzo. Notai che il testo si era preso molte libertà nei confronti del romanzo originale, però mi sembrava che avesse risolto molti problemi di narrazione, evidenziando nella vicenda spunti di modernità tematica, sui quali si poteva lavorare. Innanzi tutto, la figura femminile della protagonista era molto più sviluppata, diventando così importantissima per la crescita e formazione della coscienza del giovane Marco di cui Giovanna è innamorata. Inoltre anche Giovanna aveva un percorso psicologico complesso e per nulla banale. Poi, tema a noi vicinissimo, il punto di vista dei giovani protagonisti verso il mondo, era tutto teso alla soluzione della guerra tramite la conciliazione delle parti. Insomma, in una parola la PACE. [...] La ricerca dell'identità famigliare è al centro dell'azione dei due ragazzi, ed è solo grazie alla scoperta delle loro differenze dai genitori che Marco e Giovanna diventano finalmente adulti e riescono a realizzare i loro desideri. Sembra poco, ma in questo Stevenson è molto esemplificativo, influenzato come era dalla recente, per allora, scoperta e successo della psicoanalisi. E riproporlo oggi, come spunto di riflessione in uno spettacolo a carattere fortemente popolare, mi è sembrato giusto» (F. Costa, Cartella Stampa della Produzione, 2006). 
 
«Il lavoro svolto in questi anni da Film Commission sta dando i suoi frutti. In passato, per realizzare una fiction di questo genere si andava nei paesi dell’Est. Adesso, per fortuna, non è più così: Torino e il suo territorio hanno saputo reinventarsi in modo molto intelligente, e operazioni come la nostra possono portare ricadute importanti sull’economia e sul territorio» (A. Capitani, “La Stampa”, 6.10.2005).





«La freccia nera è un titolo ricco di ascendenti letterari e cinematografici (da Ro­bin Hood a Romeo e Giulietta), oltreché televisivi (lo sceneggiato Rai degli anni Sessanta), che ha il merito di riproporre un genere inusuale per la fiction domestica. Ma le attese di un racconto all'insegna delle peripezie romantiche e avventurose so­no destinate a essere deluse. Complice forse un formato ibrido fra la miniserie lun­ga e il serial breve, la struttura narrativa risulta modellata sui canoni del feuilleton oggi prevalenti nella serialità italiana. Le relazioni prevalgono sulle azioni, e queste ultime raramente determinano reali mutamenti, in una trama spesso circolare co­me quella di una soap. I protagonisti, troppo prigionieri del proprio passato, ap­paiono privi di un convincente statuto eroico» (M. Buonanno, a cura, La posta in gioco. La fiction italiana. L’Italia nella fiction. Anno diciannovesimo, Eri, Roma, 2008).


Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Fabrizio Costa
Maria Carmela Cicinnati
Peter Exacoustos
Martina Stella
Riccardo Scamarcio
Ennio Fantastichini
Jane Alexander
Franco Barbero
Sara BertelĂ 
Valeria Cavalli
Galatea Ranzi


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