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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Produzioni Tv



La donna della domenica
Italia, 2010, 16mm, 100', Colore


Regista
Giulio Base

Soggetto
dal Romanzo di Fruttero e Lucentini

Sceneggiatura
Furio Scarpelli

Fotografia
Giovanni Galasso

Operatore
Giuseppe Riccobene (steadycam)

Musica originale
Andrea Morricone

Suono
Brando Mosca, Maurizio Grassi, Daniele Turi (fonico); Alberto Padoan, Diego De Santis (microfonista)

Montaggio
Michele Sblendorio

Costumi
Liliana Sotira

Trucco
Gianni Graziano

Aiuto regia
Alessandro Coccia

Casting
Morgana Bianco

Ispettore di produzione
Fabio Di Dionisio

Scenografia
Cristina Onori

Assistente alla regia
Elvis Frasca, Emanuela Annecchino

Direttore di produzione
Andrea Tavani

Arredamento
Daniela Cavallo

Segretario di edizione
Violetta Romano (I unità), Claudia Pavan (II unità)

Interpreti
Giampaolo Morelli (commissario Santamaria), Andrea Osvart (Anna Carla Dosio), Fabrizio Bucci (Lello Riviera), Ninni Bruschetta (vicecommissario De Palma), Sergio Friscia (brigadiere Nicosia), Roberto Zibetti (Massimo Campi), Paola Rota (Virginia Tabusso), Mario Zucca (Vollero), Roberto Accornero (vice questore Picco), Franco Castellano (architetto Garrone), Samantha Michela Capitoni (Linda), Sara Tommasi (Dalia), Giuseppe Antignati (Vittorio Dosio), Laura Curino (Ines Tabusso), Giorgio Molino (geometra Bauchiero), Francesco Rossini (professor Bonetto), Celio Teco (monsignor Passalacqua), Davide Lorino (Pautasso), Gabriele Vacis (signor Mattei)

Produzione
Produzioni Internazionali (Roma)

Note
Graziano Diana, Giancarlo De Cataldo e Giacomo Scarpelli (sceneggiatura); Ezio Gamba (operatore II unità); Robin Eberspacher (primo assistente); Alberto Airola (primo assistente II unità); Stefano Marietti (secondo assistente); Davide Borsa (aiuto); Claudio Di Stefano (aiuto II unità); Diego Avorio, Aurora Allegra, Ivana Marino (truccatori); Chiara Moretti (organizzatore scene di massa); Laura Leonardi (aiuto organizzatore scene di massa); Violetta Romano (segretario di edizione I unità); Claudia Pavan (segretario di edizione II unità); Daniele Morini e Emanuela Carozzi (location manager); Leonilda Copertino (coordinamento di produzione); Michelangelo Stancarone, Fabrizio Bertoglio (segretario di produzione); Bruno Bonanno (aiuto Segretario di produzione); Francesca Barbagallo (coordinatrice di produzione); Alfredo Cena (autista tricamper); Claudio Lamoratta (autista MdP); Giorgio Fabrizio (autista camion macchinisti); Carlo Frattini (autista regista); Claudia Tenaglia (assistente costumista); Carla Fenocchio (assistente costumista II unità); Alice Delfino (aiuto sarta di scena); Adele Giannetti, Giorgia Morra (sarte); Rosanna Di Caprio (aiuto costumista); Giuseppe Amodei (video assist); Federico Puttilli (video assist II unità); Gianfranco Mura (fotografo di scena); Paolo Nanni (attrezzista di scena); Christian Di Fazio (aiuto attrezzista di scena); Paolo Villata (attrezzista di scena II unità); Marco Tavani (aiuto attrezzista preparazione); Marco Viarigi (art buyer); Gian Pietro D'Acqui (pittore di scena); Vitaliano Crispo (attrezzista di preparazione); Maurizio Lupi (capo parrucchiere); Massimo Allinoro, Stefania Brino (parrucchiere); Massimo Moreschini (capo squadra elettricisti); Paolo Monetti, Marco Garofano, Andrea Rostellato, Niki Ferrara, Paolo Saccinto (elettricista); Marco Lamoratta (gruppista); Marco Vitali (capo squadra macchinisti); Paolo Mariotti, Francesco Saccani, Andrea Trisolino, Roberto Parodi (macchinista); José Palermo (macchinista II unità); Maria Valori (aiuto montatore); Mauro Maggioni (organizzatore generale); Sonia Fermanelli (assistente al montaggio); Letizia Santucci, Morena Trevisol, Maria Di Marco (assistente scenografo); coproduttore: Rizzoli Audiovisivi.

La mini serie è andata in onda su Rai 1, l'11 e il 12 aprile 2011, con uno share del 18,37%, pari a 5.134.000 telespettatori, per la prima puntata, e 13,34%, ovvero un seguito di 3.653.000 telespettatori per la seconda.

E' l'ultima sceneggiatura firmata, con Giancarlo De Cataldo, Giacomo Scarpelli e Graziano Diana, da Furio Scarpelli, morto il 28 aprile 2010.

La musica è di Andrea Morricone, figlio di Ennio autore della colonna sonora del film di Comencini.

L'ex caserma Cavalli per la prima volta ha ospitato un set: qui è ambientato il commissariato, con gli uffici del commissario Santamaria-Giampaolo Morelli e del collega De Palma-Nini Bruschetta.

Locations: Torino (piazza Castello, Galleria Subalpina, via Po, piazza Palazzo di Città, Cavallerizza Reale, Balon, ex Caserma Cavalli in via Borgo Dora)

Realizzato con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte



Sinossi
L’omicidio di un noto architetto, il dottor Garrone, sconvolge il mondo della borghesia e dell’aristocrazia torinese dei primi anni ’70. Il commissario Santamaria, da poco trasferito a Torino dal sud Italia, attraverso le indagini con il suo vice De Palma, meridionale come lui, scoprirà i vizi delle classi agiate del ricco e laborioso nord. Professori universitari che aiutano galleristi a vendere quadri falsi, aristocratici che 'giocano' a minacciare di morte gli amici perché annoiati dalla loro vita e dalla banalità di un’esistenza in cui loro stessi non sanno più trovare gioia, industriali che evadono il fisco, adulteri come fosse la norma e amori che sbocciano tra prostitute ai margini della società e membri dell’elite intellettuale. Il commissario, uomo dalle mille ombre, vivrà anche un amore tormentato, con Anna Carla Dosio, 'la donna più bella di Torino', la donna a cui portano tutte le piste investigative indicandola come la principale indiziata. Diviso tra il senso del dovere e la legge dei propri sentimenti, Santamaria deve affrontare il caso più delicato della propria carriera e il più grande amore della sua vita.



Dichiarazioni
«Ancora Torino, ancora La donna della domenica. Ci si chiede il perché di tutto questo attaccamento a una città considerata triste. Non lo era, non lo è, sotto molti aspetti si ride e si scherza fino alla fine, non ci sono vampiri, manca il serial killer. Resta (sarà questo il vero motivo?) una bella e molto vivace storia di uomini e donne credibili che passano allegramente attraverso un mistero» (C. Fruttero, "La stampa", 10.4.2011)

Torino 1973, io c’ero. Sono nato e cresciuto in quella città figlio di emigranti meridionali (proprio come il commissario Santamaria) che a fatica mi hanno fatto studiare nelle scuole private della ‘Torino bene’ (il mondo dorato della signora Dosio). Pertanto è stato un doppio privilegio avere l’opportunità di raccontare per immagini le pagine di quello che viene giustamente considerato un classico della letteratura italiana del ‘900. A totale servizio del romanzo - che amo - ho quindi cercato di rispettare soprattutto la preziosa alchimia dei generi creata dai due autori. La donna della domenica è un giallo raffinato che alleggerisce la tensione dell’investigazione con venature ironiche, accompagnate da un saldo filo rosa, quando non erotico (il tratto principale dei molti avvenimenti che si affollano nel libro è proprio la malizia).
Ho cercato poi di riconsegnare al pubblico televisivo anche l’originalità dei due protagonisti: il commissario di polizia Francesco Santamaria indaga seriamente sugli omicidi, ma non è né un eroe né un antieroe: è un uomo. La radiosa signora Anna Carla Dosio, casalinga di lusso dipendente dal marito noioso, che all’inizio somiglia molto a una bella svampita, prende ad emanciparsi assumendo iniziative personali e - per l’Italia degli anni ’70 - scandalose. In questi contrasti ho provato a muovere il mio sguardo, non concedendo spazio al classismo, non ponendo antitesi fra vizi e virtù, tentando di lasciare al gusto di chi segue le vicende la gioia di ricomporre il puzzle degli eventi e dei delitti. Lo stesso linguaggio ironico dell’opera letteraria è il mezzo di cui ho provato a servirmi per rendere trasparente il criticismo psicosociale, alleggerendolo di ogni prosopopea moralistica. La bravura di Fruttero&Lucentini sta anche nel non far pesare la derisione, collocandosi allo stesso piano di umanità media e comune dei caratteri descritti. Eppoi, come detto, io c’ero. Credo di poter dire di avere conosciuto in carne e sangue gli archetipi dei personaggi raccontati e spero davvero che questo abbia aiutato il risultato finale del nostro lavoro che è stato appassionatissimo da parte di ciascuno (mi sento di dover ringraziare di vero cuore RaiFiction, i produttori, gli sceneggiatori, il cast artistico e la troupe tecnica tutta)» (G. Base, "rai.tv", 8.4.2011)





«Purtroppo la sceneggiatura di Furio e Giacomo Scarpelli, Graziano Diana, Giancarlo De Cataldo, la regia di Giulio Base e l'interpretazione di Andrea Osvart e Giampaolo Morelli scelgono un registro del tutto estraneo a F&L: il macchiettismo, la tendenza a caricare i personaggi di intenti caricaturali. Così alcuni personaggi "secondari", ma fondamentali, come l'americanista Bonetto, il vicecommissario De Palma, le sorelle Tabusso volgono qui in parodia. Così il racconto, dove nella pagina scritta la leggibilità virtuosamente sposa la profondità, si esprime con i tratti vistosi della soap. Certo, restano i dialoghi, molti dei quali trasportati di peso dal libro, ma manca la cornice.
Ci sono poi dettagli quasi inspiegabili.Il romanzo esce nel 1972 ma la mini-serie si apre con la didascalia "Torino 1973". Licenza poetica, ok. Il romanzo ha uno straordinario incipit: "Il martedì di giugno in cui fu assassinato, l'architetto Garrone guardò l'ora molte volte". Giugno, dunque, ma La donna della domenica di Base è piena di foglie secche, nonostante i protagonisti viaggino con auto scoperte e indossino abiti con maniche corte. Facciamo fine settembre, primi di ottobre? Ok, libera ispirazione. Ma, allora, com'è possibile che il Riviera, l'amante di Campi, abbia una foto con dedica di Ciccio Graziani, il quale esordì nel Toro solo il 18 novembre del 1973? E nel 1973 "Canzonissima" era presentata da Baudo non dalla Carrà. F&L ci hanno sempre insegnato che i dettagli sono tutto» (A. Grasso, "corriere.it", 13.4.2011)


Scheda a cura di
Vanessa Depetris


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