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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Il sale della terra
Italia, 1994, 16mm, 15', Colore

Altri titoli: The Salt of the Earth

Regia
Daniele Gaglianone

Soggetto
dalle poesie The Sacrifice e Herbert White di Frank Bidart

Sceneggiatura
Daniele Gaglianone

Fotografia
Daniele Gaglianone

Montaggio
Ernaldo Data

Interpreti
Caludio Zanotto Contino, Paola Risoli, Emanuele Romeo, Angelo Gaglianone, Maria Fammilume



Produzione
Cooperativa 28 Dicembre, Hurbinek

Note

Il sale della terra si ispira a due poesie di Frank Bidart. Ecco alcuni versi di Herbert White: «E non potei, e non potei / far sì che mi paresse / fosse stato qualcun altro. / Ci provai e riprovai, ma lì c’ero solo io, / e lei, e gli alberi affilati / che dicevano “sei tu lì in piedi. / Tu sei… solo, proprio tu.” / Spero di bruciare. / L’inferno venne quando vidi / ME STESSO…».

Cortometraggio realizzato con il Premio Spazio Italia Festival Cinema Giovani 1992





Sinossi
Un uomo abusa del cadavere di una ragazza da lui precedentemente nascosto in un bosco.



Dichiarazioni
«Il protagonista de Il sale della terra non è un marziano: in lui esplodono delle tensioni che sono latenti nel nostro modo di vivere. Il film inizia con la citazione di un mito ittita: è la storia di un parricidio, in cui il figlio del dio del cielo spicca un salto e con un morso stacca i genitali al padre, sputa lo sperma sulla terra e lo sperma genera una dea. Noi, anche se facciamo finta di non saperlo, veniamo da qui. La generazione e il senso ancestrale della vita è qualcosa che ha in sé una violenza terribile» (D. Gaglianone, in G. Carluccio, A. Catacchio, Absolute beginners. Gaglianone/Verra, Fai, Torino, s.i.d.).




Tema centrale del cortometraggio è un ricordo d’infanzia rievocato dal poeta, a cui la madre diceva che lo sperma è il sale della terra. E White usa il corpo morto di una donna sotterrata come veicolo del suo sperma verso la terra.

«Il sale della terra mette in immagini un componimento che lavora già per immagini» (D. Zonta, Daniele Gaglianone, Falsopiano, Alessandria, 2004).

«Il sale della terra ha per set uno spazio tarkovskiano, oltre una linea di confine dove rolex replica addentrarsi, penetrando la terra, mostrando corpi anch’essi esposti al dolore e al tempo e feriti che si fanno presenze in fuga in un bosco. Le immagini di Gaglianone non sono mai definitive, vivono dell’emozione e nell’emozione, si sporcano di liquidi organici [...] e di sostanze chimiche [...], elaborano un gioco di sguardi sempre più percettivo, chiedono tempo a uno spettatore desiderante» (G. Gariazzo, “Cineforum” n. 12/340, dicembre 1994).


Scheda a cura di
Davide Larocca

Persone / Istituzioni
Daniele Gaglianone
Ernaldo Data


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