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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Giorni di furore
Italia, 1963, 35mm, 106', B/N


Regista
Isacco Nahoum, Giovanni Canavero, Alfieri Canavero, Gianni Dolino

Soggetto
Isacco Nahoum, Giovanni Canavero, Alfieri Canavero, Gianni Dolino

Sceneggiatura
Isacco Nahoum, Giovanni Canavero, Alfieri Canavero, Gianni Dolino

Musica originale
Giancarlo Chiaramello

Montaggio
Mario Serandrei

Produzione
Società Cooperativa XXV Aprile

Note
Commento off: Italo Calvino e Paolo Spriano; supervisione: Mario Serandrei. 
 
Locations: Cuneo, Boves, Valdieri, Madonna del Colletto (CN).




Sinossi
Documentario di montaggio, realizzato in occasione del ventennale della Liberazione utilizzando vario materiale di repertorio opportunamente selezionato e montato, tra cui ampi brani dei film documentari sull’azione partigiana e sulla liberazione, come Aldo dice 26 x 1 e Giorni di gloria. L’arco della narrazione va dall’avvento del fascismo all’8 settembre 1943 e alla lotta partigiana, fino alla liberazione.




Dichiarazioni
«Giorni di furore rievoca con serietà e precisione i tempi della guerra partigiana, ma quasi come se si trattasse di qualcosa che non ci riguarda più. Questo distacco però non ci permette ugualmente di raggiungere una prospettiva storica; anzi, mancando un impegno critico, tutto il discorso rimane falsamente obiettivo e in sostanza disancorato dalla realtà. Si può anche dire che, oggi ancora, la prospettiva storica della Resistenza è in realtà strettamente legata alla sua prospettiva politica. Ignorare questo fatto, pretendere di saper evitare un impegno d’indagine politica, significa rinunciare a una comprensione approfondita della Resistenza, che è indispensabile anche per l’artista che la voglia celebrare» (P. Gobetti, L’altra Europa, Giappichelli, Torino, 1967).
 
«Il film è condotto pianamente, con la maggior obiettività storico-politica, ma anche senza estro e senza calore: lo stesso commento è anonimo, fiacco, insufficiente, generico. Pur essendo interessante per i documenti che mostra (pochi tuttavia e rari o inediti), esso appartiene a quelle opere di compilazione, che poco aggiungono alla conoscenza che già si ha dei fatti storici narrati» (P. Gobetti (a cura di), Piemonte partigiano, Regione Piemonte, 1993).





«Mario Serandrei è stato uno dei più grandi montatori del cinema italiano, […] ha coordinato anche la regia di due film di montaggio che hanno lo stesso argomento (la liberazione dell'Italia dai nazifascisti) e un titolo molto simile. Giorni di gloria è stato da lui realizzato nel 1945, a guerra appena finita, in collaborazione con Luchino Visconti e Giuseppe De Santis; Giorni di furore porta invece la data del 1963, un periodo in cui con l'avvento dei governi di centro-sinistra ci fu un grande ritorno nel cinema ai temi dell'antifascismo e della Resistenza. Questo secondo documentario utilizza repertorio riguardante soprattutto la liberazione di Torino e vide Serandrei circondato da quattro personalità molto significative: i capi partigiani Isacco Nahoum e Gianni Dolino insieme a Giovanni e Alfieri Canavero, padre e figlio che hanno segnato con la propria presenza gran parte della storia della Fert dicorso Lombardia. Giovanni si occupava di fonica, Alfieri è invece diventato uno dei migliori direttori della fotografia del cinema italiano. Entrambi hanno partecipato alla lotta partigiana (Alfieri era una giovanissimna staffetta), e dal quartetto è venuto fuori un film appassionato, documentato, pieno di impegno e capace di utilizzare al meglio il materiale di repertorio» (S. Della Casa, “La Stampa-TorinoSette”, 15.10.2010).


Scheda a cura di
Marta Teodoro


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