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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cinema muto



La rosa di Fortunio
Italia, 1922, 35mm, B/N


Regia
Luciano Doria

Soggetto
Luciano Doria

Sceneggiatura
Nunzio Malasomma

Fotografia
Tullio Chiarini

Interpreti
Diomira Jacobini, Lido Manetti, Augusto Bandini, Mario Parpagnoli, Oreste Bilancia, Alfonso Cassini



Produzione
Fert Film

Distribuzione
Pittaluga

Note

1.779 metri

Visto censura n. 17.127 del 30.6.1922





Sinossi
Una soubrette dal temperamento romantico riceve ogni sera nel proprio camerino una rosa, lasciata da un misterioso corteggiatore che si firma semplicemente Fortunio. La donna, colpita dal gesto e dalla costanza delle attenzioni, vorrebbe scoprire chi si nasconde in realtà dietro l’identità di Fortunio e si informa presso i suoi numerosi ammiratori, cercando di capire quale di loro possa essere. Un elegante viveur rivendica il dono floreale e invita la soubrette alla Villa delle Rose dove, però, le cattive intenzioni dell’uomo e la sua menzogna vengono scoperte; il sopraggiungere del vero Fortunio, un collega della donna timido e appassionato, risolve la spinosa situazione. La storia d’amore appena nata viene suggellata da un bacio.




«Uno dei tanti buoni soggetti di Luciano Doria, il quale ne diresse pure l’esecuzione. Esiste però un forte distacco e quindi poco naturale, fra la freddezza dei due principali interpreti, Mirella e Valli, manifestatasi nel primo atto, freddezza che si può benissimo interpretare come avversione reciproca profonda ed irriducibile, con l’amicizia scoppiata senza nesso e connesso fra gli stessi nel secondo atto. Però questo appunto non serve a menomare il valore del lavoro il quale è stato apprezzato al più alto grado dal numeroso pubblico domenicale. Ottimi gli artisti specialmente la Jacobini ed il Manetti, due belle figure, il Parpagnoli un po’ affettato, un po’ difficile e misterioso nell’insieme. Ammirata la naturalezza del Cassini e di Bilancia con la sua eterna caramella» (M. Balustra, “La Rivista Cinematografica”, n. 2, 25.1.1923).

«Questa film, dovuta alla feconda immaginazione di Luciano Doria, e messa in scena con molta accuratezza dalla “Fert”, non è indubbiamente un capolavoro, e per il soggetto, e per l’interpretazione di ogni singolo artista, però non meritava certamente la pungente ostilità e ironia del pubblico della nostra migliore sala cinematografica. Non sono mancati, durante la proiezione, i soliti frizzi ironici, e qualche volta anche delle risate. Non dico che sia questo un capolavoro dell’arte muta, tutt’altro, anzi riconosco che questa film ha parecchie pecche, però meritava un’accoglienza diversa. [...] Luciano Doria, ha voluto presentarci in questo suo lavoro un’anima prettamente sentimentale e romantica: una giovine donna che è conquistata profondamente dall’omaggio devoto di una rosa, ch’ella trova ogni sera sul tavolo del suo camerino d’artista. Il gentile donatore è un umile suo compagno di lavoro, ma ella invece, cerca sapere chi sia quest’uomo, che ha saputo così gentilmente catturare il suo cuore, tra la coorte interminabile dei suoi corteggiatori. [...] Non dico certamente che la trama di questa film sia né troppo originale, né molto bella; però, credo, se fosse stata presentata diversamente, avrebbe potuto anche incontrare il favore del pubblico; intendo dire di quella piccola parte di pubblico a cui piacciono le storie dolci e sentimentali. Ma la film contiene delle scene quanto mai volgari: basterà citare l’incontro della prostituta con Fortunio, e il violentissimo pugilato del quarto atto (lunghissimo, volgarissimo e per niente concludente). [...] Pure l’interpretazione non è stata all’altezza del lavoro: Diomira Jacobini, che ho ammirata in tante e tante films, in questa mi è sembrata fuori posto; forse non ha compresa la psiche della protagonista e non ha saputo ritrarre tutte quelle leggiere sfumature come avrebbe potuto. [...] Di veramente bello in questa film non vi è che la fotografia: pregio questo che sempre va registrato in tutta la produzione della “Fert”» (P.G. Merciai, “La Rivista Cinematografica”, n. 19, 10.10.1923).



Scheda a cura di
Azzurra Camoglio

Persone / Istituzioni
Luciano Doria
Nunzio Malasomma
Diomira Jacobini
Lido Manetti
Oreste Bilancia


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