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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Nespolo in pillole
Italia, 1997, Betacam, 60', Colore


Regia
Marco Di Castri

Fotografia
Marco Di Castri , Massimo Tosi

Musica originale
Marco Di Castri



Produzione
Stefilm (Elena Filippini, Edoardo Fracchia,Stefano Tealdi)

Note
Ideazione: Stefano Tealdi; coproduzione: Regione Piemonte Assessorato alla Cultura, QuartareteTV, Manco e C.; collaborazione alla produzione: Rai International.




Sinossi
«Una serie di “pillole” per pubblicizzare la mostra di Ugo Nespolo alla Promotrice delle Belle Arti. Nati come spot da trasmettere ciclicamente alla televisione, si modellano sulla personalità dell’artista, mimando le diverse componenti dei linguaggi creativi attraversati da questi: dal Pop al cinema sperimentale» (www.torinofilmfest.it).




Dichiarazioni
«[…] a me interessa la dinamica dell'improvvisazione, quando l'immagine nasce contemporaneamente alla musica. Per Ugo Nespolo in pillole, che ho girato in occasione di una retrospettiva sull'artista alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, ho avuto la prima occasione di utilizzare da autore le mie musiche. Nespolo è un lavoro diverso rispetto ai precedenti: mi si chiedeva di produrre qualcosa di forte per la televisione che ogni giorno intendeva trasmettere un diverso spot di 50 secondi come richiamo per la mostra. Lo stimolo è partito dal fatto che anche Nespolo ha utilizzato il cinema guardando come noi, negli anni settanta, al cinema americano. Forzando la camera, ho cercato di creare degli effetti cinematografici quali il fermo immagine, il passo uno, il mosso, l'accelerato... Ho utilizzato l'elettronica in post-produzione. Poi ho fatto le musiche utilizzando sia pezzi miei dagli anni settanta in poi, sia brani che ho eseguito in diretta stimolato dalle immagini. È una cosa che mi interessa molto, una sorta di improvvisazione con un'immagine, invece che un altro musicista. Ho scoperto, per esempio, che il leggero ritardo nell'esecuzione dell'ordine di pochi fotogrammi, dovuto alla reazione riflessa, può essere corretto, anticipando un po' la colonna in post-produzione. Ho cercato di entrare nell'opera di Nespolo attraverso la dimensione del gioco, del divertimento che, per altro, caratterizza il suo lavoro, fornendo una mia lettura soggettiva del suo lavoro. Non penso che sia un'idea applicabile ad altri artisti» (M. Di Castri, in Paola Scremin, a cura, Gianfranco Barberi e Marco Di Castri. Quando il video incontra il cinema, Antenna Cinema Arte, Treviso, 1996).





«“L’arte non ha altra scelta che quella di mescolarsi con la vita, perché se così non fosse, finirebbe per diventare un optional che non ha relazione con la vita, non interessa nessuno tant’è vero che il sistema dell’arte ha portato l’arte a qualcosa da prendere come un di più, non un fatto intrinseco alla vita”. Questa la visione di Ugo Nespolo, artista, scultore, cineasta, disegnatore, pubblicitario. La missione dell’artista contemporaneo è quella di portare l’arte nella vita ridisegnando il mondo nella cultura post-moderna. Quella di Nespolo è un’arte con il gusto della citazione e della provocazione, un’arte commerciale, compromessa con le cose… un’arte che circola, si diffonde, si identifica con la grafica industriale, la pubblicità e la decorazione.
Le stanze dell’arte è una spettacolare mostra/installazione che raccoglie più di 350 opere dell’eclettico Nespolo - dagli anni ’60 ai giorni nostri. La mostra contiene anche un laboratorio didattico per bambini. L’esposizione gioca con una serie di elementi immateriali. Suoni, percorsi, suggestioni cromatiche, zone d’ombra e sprazzi di luce, pareti auto-portanti frammentano gli spazi dove oggetti e quadri eseguiti con le tecniche del ricamo e del mosaico - vero filo rosso della mostra - vengono accesi da raggi luminosi: poggiati sul pavimento, appesi alle pareti, inseriti nelle teche o alloggiati su pedane di ferro inclinate. Ogni stanza è creata ed allestita secondo esigenze tematiche più che cronologiche, in base ad affinità tecniche ed assonanze di materiali. Sintesi King-Size, Pre Arte Povera, Cinema, Tipo Stein, Laboratorio, Salon, High and Low, Arte in Scena, Fogginia, Arte in Casa, Piccoli Vetri, Florilegio, Oggi. In sessanta clip di un minuto, il regista Marco Di Castri sposta lo spettatore nei frammentati territori de “Le stanze dell’arte” immergendoci in un articolato e “accelerato” percorso fra luci, colori e scritte che segnalano l’ingresso nelle tredici stanze in cui è suddivisa la mostra. Il regista ci mostra, inoltre, la incessante ricerca figurativa dell’artista che emerge dalla sua produzione cinematografica: nove sono i cortometraggi sperimentali - nati nell’ambito del New American Cinema […] - che ci vengono riproposti. Da un punto di vista stilistico ogni “pillola” ha un carattere compiuto in sé, una serie di relazioni con le altre, una ripetizione di segni. Concepita e sviluppata a partire da uno sguardo particolare sull’opera di Nespolo, ma come il lavoro dell’artista, essa riceve e si modifica attraverso una serie di stimoli e di linguaggi esterni: il cinema, le avanguardie artistiche, il linguaggio della pubblicità, della televisione, la citazione della citazione, il gioco, l’ironia. Segni e gesti ritornano frequentemente nelle pillole: l’uso esasperato di tecniche cinematografiche, come l’accelerazione, la camera a mano, l’effetto flou, il passo a uno. Pezzi e frammenti che invitano lo spettatore a “dare un senso”. Ed è così che, attraverso il linguaggio puramente ed esageratamente televisivo, l’arte di Nespolo “può invadere la vita”. Altro elemento unificatore consiste nell’uso particolare della colonna sonora, composta dal regista sia a partire da materiale musicale personale e preesistente (elaborato per l’occasione), sia mettendo a punto idee e strutture stimolate dall’opera di Nespolo» (www.stefilm.it/interne/major_filmography).


Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Marco Di Castri


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