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Persone |
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Roberto Accornero
Ivrea, 1957
Attore
Comincia da piccolo a recitare in teatro. Non finisce l’Università, ma accetta un lavoro dal docente di storia del teatro Gian Renzo Morteo. Considerato uno dei più promettenti giovani attori degli anni Settanta, Accornero si sposta presto a Roma e dal 1981 inizia un’intensa attività nella prosa radiofonica che attraverso il tempo lo conduce a un duraturo sodalizio con Alberto Gozzi e con l’Istituto Barlumen. Di quegli stessi anni è l’interpretazione di Pieretto nel film pavesiano Il diavolo sulle colline di Vittorio Cottafavi (Festival di Cannes, 1985). Questa esperienza positiva gli fa preferire per un certo periodo il cinema al teatro ed è così che inizia a lavorare con importanti registi: come Fellini per il film Ginger e Fred, Soldini per L’aria serena dell’Ovest, Marco Tullio Giordana per Pasolini un delitto italiano e La meglio gioventù, Davide Ferrario per Tutti giù per terra, Dario Argento per Nonhosonno, Carlo Verdone per Ma che colpa abbiamo noi, Roberto Faenza per I giorni dell’abbandono e Carlos Saura per Io, Don Giovanni. Il teatro alternato al cinema gli permette comunque di lavorare per due stagioni con Carlo Cecchi, poi con Luca Ronconi, Mario Missiroli e molti altri. In televisione è spesso in sceneggiati diretti da Gregoretti, Perelli, Di Carlo, Questi, Capitani, Lepre, Zaccaro, Dayan, Cavani. I suoi lavori televisivi più conosciuti sono La piovra 6 - L' ultimo segreto di Luigi Perelli, Papa Giovanni di Giorgio Capitani, Il capitano di Vittorio Sindoni, Sospetti 2 di Gianni Lepre, Il maresciallo Rocca di Lodovico Gasparini. Nel 2009 è uno dei volti torinesi del film La doppia ora di Giuseppe Capotondi.
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In cerca sempre: in cerca di strade, di un altrove, in cerca di un lavoro. Da Torino si parte, si esce. E per fortuna si torna. A Torino non ci sono le case di produzione ma si produce bene. Per trovarti, devi spostarti. Puoi farlo nel tempo, come quando metti sullo schermo Pavese negli stessi luoghi di cui lui parla, puoi farlo nello spazio, per abbracciare altri orizzonti e soprattutto per incontrare altre persone. È un’inquietudine necessaria, uno spiazzamento indispensabile, muoversi per conoscere. E per farsi conoscere. Dopo, quando sei diventato un po’ esotico, puoi scegliere di tornare e restare.
(Dichiarazione originale)
Collegamenti Film | titolo | regia | data | note | L'ultima corsa | Corrado Franco | 1983 | Italia, U-Matic, 34', Colore | Il diavolo sulle colline | Vittorio Cottafavi | 1984 | Italia, 35mm, 90', Colore | Tutti giù per terra | Davide Ferrario | 1996 | Italia, 35mm, 91', Colore | Piovuto dal cielo | Josè Maria Sanchez | 2000 | Italia, 35mm, 120', Colore | Nonhosonno | Dario Argento | 2001 | Italia, 35mm, 117', Colore | La Sindone - 24 ore, 14 ostaggi | Lodovico Gasparini | 2001 | Italia, 35mm, 90', Colore | L'educazione di Giulio | Claudio Bondì | 2001 | Italia, 35mm, 90', Colore | La meglio gioventù | Marco Tullio Giordana | 2003 | Italia, 35mm, 540', Colore | I giorni dell'abbandono | Roberto Faenza | 2005 | Italia, 35mm, 96', Colore | Il mio amico Babbo Natale | Franco Amurri | 2005 | Italia, 35mm, 105', Colore | La doppia ora | Giuseppe Capotondi | 2009 | Italia, 35mm, 95', Colore |
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