Torino città del cinema
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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Persone



Michele Di Mauro

Torino, 9 luglio 1960
Attore, doppiatore, regista
Inizia a collaborare con il Teatro Stabile di Torino nel 1978, partecipando come attore allo spettacolo Una losca congiura di Barbariccia contro Bonaventura di Sergio Tofano, per la regia di Franco Passatore. Nel 1984 è fondatore della compagnia teatrale I soggetti, con la quale gestisce, a Moncalieri, il Circolo D’arte Varia Mario Dravelli. Nell 1991 diventa socio del Gruppo della Rocca, per il quale mette in scena ed interpreta, tra gli altri, gli spettacoli: Il natale di Harry di Steven Berkoff, Amori in corso di Bertolucci-Ravera, Battaglie di Topor e Ribes, Creditori di Strindberg. Il 1994 segna il suo esordio al cinema: nella parte di Luigi interpreta per Gianluca Tavarelli il film Portami via, che gli vale il premio di “migliore attore protagonista” all’Arezzo Film Festival. Affiancando alla carriera teatrale quella di attore cinematografico (arricchita da una vasta esperienza come doppiatore), Michele Di Mauro prende parte nel 2000 al film Il partigiano Johnny, di Guido Chiesa, un anno dopo a Santa Maradona e Ravanello pallido. Di questi stessi anni sono gli spettacoli teatrali Facade uno e due, Le fenicie (regia di Gabriele Vacis) e Ifigenia (regia di Massimo Castri). Ancora nell’estate del 2000 gira il cortometraggio Jingle Bells, che ottiene due premi al Festival Cinema in Diretta di Saint Vincent. Nel 2002 conduce il progetto teatro della scuola Holden e insieme a tre altri autori elabora il testo dello spettacolo Una dichiarazione d’amore, prodotto dallo Stabile di Torino di cui è anche interprete e regista. Due anni dopo viene scelto per un ruolo nella fiction televisiva Le stagioni del cuore e per la parte di Skorpio in A/R andata+ritorno, di Marco Ponti, mentre in teatro è  autore, attore e regista di Antigone traccia uno, primo studio per Antigone non abita più qui, che debutta nel cartellone dello Stabile di Torino nell’aprile del 2006. Recita ancora per il cinema in Manuale d’amore di Giovanni Veronesi e ne La doppia ora di Giuseppe Capotondi.





Non è stato difficile
non staccarsi da una città/incognita come Torino.
Da questa Sfinge dorata. Da questa mamma distratta.
Da questa fucina pronta a fucilare.
Da questa città d'amare senza mare e senza se e senza mah!
Non è stato difficile
rimanere aggrappati ad un suo mesto languore d'alcova,
al suo chi "cerca trova"
al suo bordone sottocutaneo che si è trasformato in metropolitana del rigore,
dello stile,
dell'ostilità alla rinuncia,
della caparbietà come nell'età dell'oro
della sincerità che si è un po’ sformalizzata.
Non è stato difficile
aspettare un momento diverso, un momento migliore.
Senza rinunce e senza clamore.
Aspettare
è il tempo che vive tra il forse e "l'hai visto?"...
Se si impara ad aspettare, poi,
anche le città,
come le persone,
anche da lontano,
ti riconoscono.
(Dichiarazione originale)






Film
titoloregiadatanote
Giovanni il ragazzo del sognoGiuseppe Rolando1987Italia, 16mm, 50', Colore
Morire d’amoreArmando Ceste1988Italia, Bvu, 35', Colore
Corsa in discesaCorrado Franco1989Italia, 35mm, 90', Colore
Il partigiano JohnnyGuido Chiesa2000Italia, 35mm, 135', Colore
A Different Request, A Last RequestGianni del Corral2002Italia, Beta SP, 5', Colore
Le stagioni del cuoreAntonello Grimaldi2004Italia, Sconosciuto, 1080', Colore
A/R Andata + RitornoMarco Ponti2004Italia, 35mm, 96', Colore
La doppia oraGiuseppe Capotondi2009Italia, 35mm, 95', Colore




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