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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Persone



CLÉO FILM

1.1  Anno di costituzione. 1918.
1.3 Soci. Proprietaria: Mary Cléo Tarlarini.
1.4.1 Sede amministrativa. Via Sant’Anselmo 24.
1.4.2 Sede operativa. Via Tiziano 41.
 
2.1.2 Personale artistico. Regia: Filippo Butera, Gian Paolo Rosmino, Mario Voller-Buzzi, Cesare Zocchi Collani.
Soggetti: Mario Voller Buzzi.
Sceneggiature: Mario Voller Buzzi.
2.1.3  Personale tecnico. Fotografia: Mario Bacino, Alvaro De Simone, Carlo Montuori, Pugliesi.
2.2.1 Produzione a soggetto. 6 film.
 
3.1 Vicende storiche. Attrice di buon nome, fra le prime a comparire nei titoli di testa di numerose pellicole, Mary Cléo Tarlarini apre nell’autunno 1918 una società editrice col proprio nome, la Cléo Film, anche se, forse, non è il primo tentativo dell’attrice di passare alla produzione: pochi mesi prima era comparsa la notizia che l’attrice era  “proprietaria assoluta e impegnata nell’amministrazione” della Edison Film, con due film in preparazione, Il canto della fede, Il lampionaro di Firenze. Si trattava, con ogni probabilità, di un abbaglio dell’anonimo giornalista, anche se non si può escludere un cambiamento di programmi di Mary Cléo, dato che gli stessi film vengono annunciati in lavorazione alla Cléo Film, mentre l’Edison dovrebbe assumerne la distribuzione per tutto il mondo della nuova società; anche questa notizia di riduzione di compiti è comunque scorretta dato che le pellicole della Cléo Film saranno diffuse dalla De Giglio e poi dal Monopolio Marzetto.
La Cléo riesce a commercializzare diversi film sentimentali nel biennio 1918 / 1919, con risultati  mediamente discreti, ma  insufficienti a proseguire l’attività: l’attrice torna al lavoro dipendente.
Quali motivi possono avere spinto un’attrice nota, ma non di primissimo piano, a rischiare nome e soldi in un’impresa rischiosa? Certamente la voglia di confrontarsi con l’esempio della diva italiana per eccellenza, Francesca Bertini, la prima ad avere una casa tutta sua, ma forse possono avere giocato anche altri motivi: con una certa crudeltà, Tito Alacci nel 1919 non esita a scrivere che “[Mary Cléo Tarlarini] appartiene alle attrici anziane […] L’età non ha deformato in lei alcuna linea, né ha spento il fulgore degli occhi; solamente la pelle appare alquanto devastata […] si vede a colpo d’occhio che doveva essere stata una gran bella donna”, e, come ribadirà più tardi uno storico, già dal 1913 le sue parti erano limitate ai ruoli di “madre nobile, di antagonista (nel cinema muto, un’attrice di 35 anni non poteva aspirare a nulla di meglio)”.
 
4.3.2 Marchio. Il marchio della società rappresenta uno scimmiotto aggrappato a una corona circolare in cui è inserita la ragione sociale e un motto, ARS UNICA DEA: sicuramente il logo più divertente del cinema italiano, dimostrazione che anche nel clima retorico e trionfalistico di quegli anni, qualcuno non si prendeva troppo sul serio.
4.4 Bibliografia. «La Cinematografia Italiana ed Estera», 10 settembre 1918 / n. 10, p. 39; 31 ottobre 1918 / n. 12-13, p. 43. «La Vita Cinematografica», 22-30 luglio 1918 / n. 27-28, p. 80; 22-30 luglio 1918 / n. 27-28, p. 80. T. Alacci, Le nostre attrici cinematografiche studiate sullo schermo, Bemporad, Firenze 1919, pp. 86-87. F.S. [Francesco Savio], Filmlexikon degli autori e delle opere, Edizioni di Bianco e Nero, Roma, vol. T-Z, p. 694.
 
5.1 Film distribuiti. 1918 (5): Il canto della fede, m 911. Contrasto d’anime, m 1.140. Gli invasori, m 736. Il lampionaro del Ponte Vecchio, m 1.790. Le peripezie dell’emulo di Fortunello e compagni, m 1.066.
1919 (1): Dalle catene alla morte, m 1.590.
5.2 Interpreti. Maria Brioschi, Aurelia Cattaneo, Carlo Cattaneo, Giovanni Cimara, Mario Maria De Mur, Raffaele Di Napoli, Elisa Finazzi, Valentina Frascaroli, Gioacchino Grassi, Mary Impaccianti, sig.ra Marini, sig.na Miotti, Antonio Monti, Giovanni Paximadi, sig.ra Pezzaglia, Gian Paolo Rosmino, Bianca Maria Tarlarini, Mary Cléo Tarlarini, Vittorio Tettoni, Tina Veglia, Egidio Velotti, Cesare Zocchi Collani.
 




Scheda a cura di
Alberto Friedemann







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