Torino città del cinema
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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Persone



Daniele Salaris

Torino, febbraio 1982
Regista
Frequenta la facoltà di Scienze Politiche presso l’Università di Torino con un approccio particolare alla Sociologia Visuale. Tra aprile e maggio 2006 realizza due reportage per Gay Tv, durante la “Marcia per la Tolleranza” di Cracovia e a Mosca per il primo tentativo di Gay Pride russo. Il materiale raccolto dà vita ai due brevi documentari Wolnosc Rownosc Tolerancja e Mosca ne Sadom. A giugno 2006 è inviato per D – La Repubblica delle Donne, assieme a Paolo Hutter per un reportage sui gay e le lesbiche islamiche londinesi. Riassunto di questa esperienza è il video Sul carro di Imaan. Nell’agosto del 2006, in pieno conflitto israelo-libanese è a Gerusalemme e a Tel Aviv per le riprese di Fuori fuoco, vincitore della sezione “Spazio Torino” della 24° edizione del Torino Film Festival e del 11° Valsusa Filmfest – Concorso Documentari, tre episodi sul faticoso confronto tra diverse identità: etnica, religiosa, politica e di orientamento sessuale che corrispondono a tre mondi e tre modi di vivere una terra difficile come quella israelo-palestinese. Nel 2007 è impegnato, assieme al Collettivo Don Quixote, ne L’appartamento di Beirut on tour, iniziativa promossa per raccogliere fondi in diverse città italiane, per il progetto libanese The Beirut apt, tramite il sistema di sottoscrizioni di Produzioni dal Basso. Nello stesso anno è a Istanbul per un reportage sulla comunità trasgender locale, lavoro realizzato con la collaborazione di Vladimir Luxuria e Rifondazione Comunista.





Spesso grazie a semplici coincidenze e a dei grandi amici che mi hanno spinto a lanciarmi in queste imprese, mi sono trovato a seguire da vicino degli eventi che probabilmente hanno fatto in qualche modo la storia, anche se una storia a parte, quella del movimento lgbt internazionale. La marcia di Poznan nel 2006, dove per l’ultima volta dei poliziotti polacchi hanno potuto aggredire e arrestare dei manifestanti gay e rimanere impuniti. Il primo tragico tentativo di GayPride russo, nello stesso anno a Mosca. La prima volta in cui un importante gruppo di gay e lesbiche musulmane ha sfilato su di un carro al GayPride londinese. La prima volta in cui un deputato italiano transessuale ha partecipato al GayPride di Istanbul. Il mancato GayPride di Gerusalemme durante il conflitto contro il Libano, dove i manifestanti si sono scontrati nel tentativo di separare i diritti di gay e lesbiche da quelli umani (la pace in Medio Oriente). Dopo aver sperimentato diversi modi per raccontare, diffondere, spiegare anche a me stesso questa lunga serie di eventi, attraverso il giornalismo, la tv e la radio, il passaggio al documentario è stato naturale. Nel caso specifico, una compatta è stato il mezzo più adatto a rappresentare una visione ingenua e incantata del mio primo approccio al Medio Oriente, descritto attraverso gli stati d’animo che gli intervistati non hanno avuto paura di esprimere di fronte ad una telecamera così piccola. Durante queste esperienze, e tra una sosta e l’altra, mi sono avvicinato ad alcune persone che hanno creduto in me con una forza e una certezza che continua a stupirmi - primo fra tutti, Gavin Hallier. L’appartamento di Beirut è un luogo anche immaginario che ha coinvolto molto profondamente tutti loro, ed altro non sarebbe potuto nascere se non qualcosa di buono.






Film
titoloregiadatanote
The Beirut AptDaniele Salaris2007Italia/Gran Bretagna/Libano, DvCam, 50', Colore




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