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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cinema muto



L'atleta fantasma
Italia, 1919, 35mm, B/N

Altri titoli: O atleta fantasma (Portogallo)

Regia
Raimondo Scotti

Soggetto
Renée de Liot

Sceneggiatura
Renée de Liot

Interpreti
Mario Guaita-Ausonia (Harry Audresen / l’atleta fantasma), Elsa Zara (Miss Jenny Ladimoor), Gaetano Rossi, Dino Bonaiuti



Produzione
De Giglio Film, Torino

Note
1.933 metri
Nulla Osta n. 14.347 del 1.6.1919
Prima visione italiana: Roma, 9.3.1920
Prima visione in Portogallo: Lisbona, 28.3.1921
Copia conservata presso: Museo Nazionale del Cinema  (Torino), Cinémathèque Royale (Bruxelles)




Sinossi
Il padre della bella Jenny, ragazza graziosa e viziata, acquista da un museo una preziosa e antica fibbia d’oro, ma due disonesti antiquari cercano di derubarlo. Solo l’intervento dell’atleta fantasma, un eroe mascherato, salva il prezioso oggetto. I due però non si perdono d’animo e questa volta, per arrivare alla fibbia, rapiscono Jenny; l’atleta fantasma cerca di liberarla, ma viene catturato dagli antiquari. Nel frattempo la polizia interviene e libera sia Jenny che l’eroe; questi altri non è che il timido Harry Audresen, da sempre innamorato della bella ragazza. Il film finisce con una dichiarazione d’amore.





«Protagonista de L’atleta fantasma è Mario Guaita Ausonia, l’atleta classico e perfetto, l’interprete famoso di Salambò e Spartaco. Questo fatto caratterizza il film e precisa il genere cui esso appartiene. Film d’avventure sensazionali e d’audaci exploits. E questi films s’accettano così come sono. Essi divertono, sono belli e buoni; son cattivi e brutti, se annoiano. L’atleta fantasma  diverte e interessa dal primo quadro fino all’ultimo. Gli avvenimenti si avvicendano e si intrecciano senza tregua; l’azione si svolge rapida e leggera, di sorpresa in sorpresa, mantenendo desta l’attenzione dello spettatore fino alla fine. Una graziosa vicenda d’amore accresce l’interesse dell’avventura e si conclude lietamente. [...] Mario Guaita Ausonia, oltre che atleta perfetto, si dimostra attore corretto ed elegante. La sua forza obbedisce ad una legge d’armonia che la domina e la plasma nei suoi movimenti e nelle sue manifestazioni, sicché procura un vero godimento estetico e la trasforma in arte. Gli altri interpreti discreti» (Bertoldo, “La Vita Cinematografica”, 22.11.1919).


Scheda a cura di
Valeria Borello

Persone / Istituzioni
Raimondo Scotti


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