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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Un colpo all'italiana
Gran Bretagna, 1969, 35mm, 99', B/N e colore

Altri titoli: The Italian Job

Regia
Peter Collinson

Soggetto
Troy Kennedy Martin

Sceneggiatura
Troy Kennedy Martin

Fotografia
Douglas Slocombe

Operatore
Chic Waterson

Musica originale
Quincy Jones

Musiche di repertorio
D. Black (On Days Like These), Q. Jones (Getto Bloomin’ Move On!)

Montaggio
John Trumper

Effetti speciali
Par Moore

Scenografia
Disley Jones

Costumi
Bermans

Trucco
Freddie Williamson

Interpreti
Michael Caine (Charlie Croker), Noël Coward (Mr. Bridger), Benny Hill (professor Simon Peach), Raf Vallone (Altabani), Tony Beckley (“Camp” Freddie), Rossano Brazzi (Roger Beckerman), Maggie Blye (Lorna), Irene Handl (Miss Peach), John Le Mesurier (governatore), Fred Emney (Birkinshaw), John Clive (padrone del garage), Graham Payn (Keats), Michael Standing (Arthur), Stanley Caine (Coco), Barry Cox (Chris), John Forgenam (Frank), George Innes (Bill Bailey), Harry Baird (Big William), Robert Powell (Yellow), Derek Ware (Rozzer), Frank Jarvis (Roger), Stanley Caine

Casting
Paul Lee Lander

Produzione
Michael Deeley per Oakhurst Production

Distribuzione
Paramount

Note
Regista della seconda unità: Phillip Wrestler, John Glen (non accreditato), Antal Kovacs (non accreditato); fotografia econda unità: Norman Warwick; operatore alla macchina seconda unità: Ronnie Maasz; montaggio del suono: Stephen Warwick; mixer suono: John Aldred; art director: Michael Knight; costruzioni: Terry Apsey; parrucchiere: Gordon Bond; assistente alla regia: Scott Wodehouse; assistente alla regia seconda unità: David Munro; assistente alla regia italiano: Mauro Sacripanti; produttore associato: Robert Porter, Stanley Baker (non accreditato); supervisore della produzione italiano: Giorgio Migliarini; segretaria di produzione: Barbara Allen; segretaria di edizione: Helen Whitson; location manager: Al Burgess.
Il film è stato girato in Italia, Irlanda, Inghilterra e negli Isle Worth Studios e Twickenham Studios di Londra.



Sinossi
Appena uscito di galera, Charlie Croker prepara una rapina da compiere in Italia, a Torino, utilizzando i piani pensati dall’uomo con cui ha messo a segno diversi colpi in passato, morto misteriosamente mentre si trovava sulle Alpi a bordo della sua auto. Crocker vuole impadronirsi del denaro versato alla Fiat dalla Cina per l’apertura di un nuovo stabilimento vicino a Pechino. Radunato un gruppo di complici, il ladro giunge in Italia e, nonostante l’ostilità della mafia, riesce ad impossessarsi dei soldi, servendosi, per la rocambolesca fuga a bordo di alcune auto Mini Morris, di un gigantesco ingorgo creato mediante un in intervento sul sistema automatizzato di controllo dei semafori torinesi e della concomitanza con la partita di calcio Italia-Inghilterra, appena svoltasi allo stadio Comunale di Torino.




The Italian Job si lascia apprezzare per il suo garbato humour e per alcune scene spettacolari. Sensazionale, in particolare, l’ingorgo che paralizza Torino, facendone un intrico di lamiere strombazzanti ideale per garantire la fuga dei ladri inglesi. Della città sono mostrati, oltre ad alcuni luoghi topici (piazza San Carlo, piazza Castello, la galleria Subalpina, piazza Carignano, la Mole Antonelliana, piazza Vittorio Veneto e piazza Gran Madre), la chiusa sul Po (all’altezza di piazza Vittorio Veneto) ed il tetto del palazzo a Vela: su entrambi passano con disinvoltura le Mini dei criminali in fuga. Come quartier generale della troupe venne scelta villa Sarti; l’edificio che funge da centro di controllo dei semafori torinesi è invece in realtà uno stabile di Twickenham, sobborgo londinese.

Il regista Peter Collinson ed il produttore Michael Deeley ricordano che Torino si dimostrò un ottimo luogo di lavoro. Per realizzare una scena di folla venne pubblicata su un giornale un’inserzione con cui si annunciava una distribuzione di cibi e bevande: la gente accorse in massa. Per girare una sequenza in cui i ladri fuggono a bordo delle loro auto passando sopra una preziosa scalinata, vennero posti sui gradini assi di legno compensato ricoperti da uno spesso telo di iuta. I torinesi si dimostrarono perlopiù comprensivi nei confronti della lavorazione, accettando di buon grado gli inevitabili disagi creati soprattutto dalle scene d’azione. Un passante rimasto immobilizzato nell’ingorgo che nel film serve ai ladri per la fuga, però, insultò gli attori; l’imprevista scena non fu tagliata ed entrò a far parte del film. Alcuni degli stuntmen impiegati per girare le tante scene d’azione presenti nel film diventarono in seguito piloti collaudatori per la Fiat.

Nel lungometraggio si accenna alla partita di calcio Italia-Inghilterra, tenutasi allo stadio Comunale di Torino e vinta dagli inglesi; quattro anni dopo l’uscita della pellicola, il 14 giugno del 1973, proprio al Comunale di Torino, l’Italia, per la prima volta nella storia, battè la nazionale inglese per due a zero (con reti di Pietro Anastasi e di Fabio Capello).

«Il commediografo Coward nella parte di Mr. Bridger, il malavitoso snob che dirige le operazioni dall’interno del carcere, è l’unico spunto di divertimento in un intreccio fiacco e senza sorprese. La seconda metà consiste quasi interamente di inseguimenti in auto, con tre Mini Minor sul tetto del Lingotto (ovviamente), sotto i portici di via Po e addirittura sugli scaloni di Palazzo Madama. Quasi assenti, per fortuna, i tocchi di colore locale italiano» (P. Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei Film 2004, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2003).

Non mancano, è vero, stucchevoli “tocchi di colore” italiano o torinese, ma il paesaggio urbano chiappare nel film pare in una certa misura inedito non tanto perché reinventato in modo fantastico, quanto perché visto e rappresentato con occhi e sensibilità anglosassoni. In altre parole, The Italian Job ci mostra come gli inglesi vedono Torino e i torinesi.

Il film in Italia non riscosse molto successo, al contrario è ancora assai conosciuto all’estero, soprattutto in Inghilterra, anche grazie alla notissima colonna sonora che rielabora l’inno nazionale britannico God Save the Queen. In ragione di tale popolarità nel 2003 è stato girato un remake con lo stesso titolo (produzione statunitense con regia di F. Gary Gray e interpreti Mark Wahlberg, Charlize Theron e Edward Norton), sempre ambientato in Italia ma a Venezia, non più a Torino; l’immancabile inseguimento dei banditi, stavolta, si tiene non a bordo di auto bensì di imbarcazioni.

«L’autobus è in bilico su un precipizio, dopo avere sbandato nella folle corsa su una strada delle Alpi. Da una parte del pianale, dall’altra la banda di inglesi che li ha rubati: se i ladri camminano verso il bottino per recuperarlo, il bus non sarà più in equilibrio e precipiterà con loro. L’unico modo per salvarsi sembra quello di abbandonare l’oro, ma il capo della gang, Michael Caine, dice: “Aspettate un momento, ragazzi, mi è venuta un’idea”. Finisce così The Italian Job, uno dei più bei film degli Anni 60, ancora al 36° posto nella classifica delle 100 migliori pellicole britanniche del XX secolo. Nessuno ha mai saputo quale idea fosse venuta a Michael Caine […] ma ora, nel quarantesino anniversario della pellicola, ingegneri, tecnici ed esponenti dei “fans club” del film di tutto il mondo sono invitati a pensare a una soluzione e a inviare il loro progetto alla Royal Society of Chemistry di Londra, che ha indetto il concorso» (V. Sabadin, “La Stampa”, 30.10.2008).


Scheda a cura di
Davide Larocca

Persone / Istituzioni
Peter Collinson
Michael Caine
Noël Coward
Benny Hill
Raf Vallone
Rossano Brazzi

Luoghi
NomeCittàIndirizzo
aeroporto di CaselleTorino-
Castello, piazzaTorinopiazza Castello
CavallerizzaTorinovia Verdi
Centro Fiere Lingotto (ex stabilimenti Fiat)Torinovia Nizza
chiesa Gran Madre di DioTorino-
galleria San FedericoTorino-
galleria SubalpinaTorino-
Milano, viaTorinovia Milano
Mole AntonellianaTorino-
Murazzi del PoTorino-
Palazzo a VelaTorinovia Ventimiglia
Palazzo di CittàTorino-
Palazzo MadamaTorinopiazza Castello
Roma, viaTorinovia Roma
San Carlo, piazzaTorinopiazza San Carlo
Teatro RegioTorinopiazza Castello
villa della ReginaTorino-
Vittorio Veneto, piazzaTorinopiazza Vittorio Veneto



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