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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Signorina Fiat
Italia, 2001, Beta SP, 31', B/N e colore


Regia
Giovanna Boursier

Soggetto
Giovanna Boursier

Sceneggiatura
Giovanna Boursier

Fotografia
Andrea Campi

Musica originale
Danilo Cherni

Montaggio
Roberto Paoletti

Aiuto regia
Beppe Calopresti

Interpreti
Maria Teresa Arisio



Produzione
Piccola Cooperativa Gagè, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Fiom

Note
Prima dei titoli di testa compare la scritta: “Un’idea tratta dal documentario Tutto era Fiat di Mimmo Calopresti”.
Specializzato di ripresa: Erno Grubessich.
Premio Cipputi al Torino Film Festival 2001.




Sinossi
«Signorina Fiat racconta la storia di Maria Teresa Arisio, dal 1961 al 1994 impiegata alla Fiat di Torino. È quasi una storia d'amore, quello di lei per la Fiat. Da bambina Maria Teresa, padre impiegato a Mirafiori fin dal primo dopoguerra, aveva frequentato le colonie Fiat, aveva imparato a nuotare nella squadra della Fiat e ogni Natale della sua infanzia aveva ricevuto il regalo della Fiat. Così entrarci a lavorare era stata la realizzazione dei suoi sogni. Ella si identificava con l'azienda, ne apprezzava i metodi gerarchici, ne assumeva la scala di valori, tanto da partecipare il 14 ottobre 1980 alla “marcia dei 40.000", in seguito alla quale finisce la lotta dei 35 giorni di sciopero e 23.000 operai vengono messi in cassa integrazione. Nel gennaio 1994 una nuova ristrutturazione colpisce anche gli impiegati: 3000 di loro vengono licenziati. È licenziata anche Maria Teresa Arisio, la quale allora apre gli occhi, ritorna indietro con il pensiero e comprende lo sfruttamento che ha subito per tanti anni. L'idea di raccontare questa storia è nata durante le riprese e il montaggio del film documentario Tutto era Fiat di Mimmo Calopresti» (www.ancr.to.it).




Dichiarazioni
«Ho conosciuto Maria Teresa Arisio durante le riprese di Tutto era Fiat di Mimmo Calopresti. La sua storia e soprattutto il suo modo di raccontarla mi hanno colpita subito. Era come se raccontasse un amore, quello di lei per la Fiat, che l’aveva tradita e abbandonata» (G. Boursier, www.torinofilmfest.it).





Esistono realtà in cui delle fabbriche diventano cuore pulsante di una città, ne diventano prima simbolo poi, a poco a poco le inglobano, si sostituiscono ad esse determinando la vita delle persone che vi lavorano. Vedi le acciaierie di Terni, l’Ilva di Taranto e soprattutto la Fiat, a Torino. Cosa vuol dire nascere all’ombra della casa automobilistica lo racconta in un bellissimo documentario - presentato nella sezione "Doc 2001" al XIX° TorinoFilmFestival - Giovanna Boursier, storica, consulente per alcuni documentari di Guido Chiesa e Mimmo Calopresti. Proprio durante le riprese del documentario di quest’ultimo, Tutto era Fiat, la Boursier conosce Maria Teresa Arisio, dipendente Fiat per 33 anni, e decide di raccontarne la storia come se fosse un lungo matrimonio finito con un tradimento e un abbandono. [...] Quello di Giovanna Boursier è un vero e proprio documentario al servizio della Storia: una voce narrante presta i suoi 40 anni di vita per capire come in quegli anni (e forse anche in questi…) le divisioni sociali dettavano legge; ma soprattutto per renderci conto di come per un operaio o per un impiegato arriva un momento in cui non serve più alle leggi del mercato. E allora ecco sullo schermo, spesso in primo piano, l’immagine di questa donna che, a chiusura del suo matrimonio con l’amata Fiat, tira le somme di decenni vissuti, o forse subiti, a servire un padrone ingrato. "Non era colpa di nessuno - dice Maria Teresa – se tra operai e impiegati ci facevano la guerra. Certo forse le cose sarebbero andate diversamente se fossimo stati uniti, o forse no…chi lo sa".(V. Petrini, www.cinemavvenire.it, 14.1.2002). 


Scheda a cura di
Vittorio Sclaverani

Persone / Istituzioni
Giovanna Boursier
Beppe Calopresti


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