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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Il cartun d’le ribelliun
Italia, 2008, 85', Colore

Altri titoli: Travel is the Destination. Walking from Venaus to Rome

Regia
Adonella Marena

Soggetto
Adonella Marena

Fotografia
Fabio Colazzo, Adonella Marena

Musica originale
Davide Balistreri

Montaggio
Dario Castelli, Marco Duretti

Interpreti
Valentina Cancelli, Guido Fissore, Carlo Ponsero, Rosita Ciotti, Raul Maiero

Direttore di produzione
Laura Beatrice D’Amore

Produzione
Don Qixote, Djanet Film

Note
Sottotitolo: Da Venaus a Roma a passo d’uomo
 
Fotografo di scena: Chiara Dalmaviva; collaborazione alle musiche: Francesco Coppotelli; mix audio: Fabio Coggiola; edizione: Sasà Balistreri.
 
Documentario realizzato con il contributo di Piemonte Doc Film Fund Fondo Regionale per il Documentario, Gruppi Consiliari Regione Piemonte, Ecologisti Uniti a Sinistra S.E., Rifondazione Comunista S.E., Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, Valsusafilmstest.
 
Alla fine del film compare la didascalia: “ai presidianti di Venaus e alla loro Resistenza”.




Sinossi
Una mattina d‘estate 2006 da Venaus in Val di Susa parte una marcia a bassa velocità del movimento NoTav per far conoscere le ragioni della sua opposizione all’Alta Velocità e ai faraonici progetti delle cosiddette Grandi Opere. A piedi, in treno, in bicicletta, percorrendo in quindici giorni ottocento chilometri, gli attivisti NoTav arrivano a Roma per consegnare al Governo i documenti caricati su un carro-risciò che viene chiamato il “cartun d’le ribelliun”.  È la storia di un’utopia contagiosa, che parte da una concreta e straordinaria esperienza di democrazia partecipata, da un piccolo paese tra le montagne, per incontrare i volti di un’Itala che desidera ritrovare il senso della comunità e non si piega al pensiero unico di questo modello economico.





«Con un film precedente (Indiani di valle 2005) l'autrice ha avuto modo di seguire e di conoscere da vicino le vicende della Val di Susa. In questo, seguendo le avventure dei marciatori valsusini, ha voluto raccontare la forza aggregativa che spinge persone molto diverse per età, temperamento, formazione culturale e politica a intraprendere insieme un viaggio per comunicare la propria esperienza; per dare voce, attraverso un metodo politico originale, a quesiti controversi, come la difesa del territorio, il rispetto dei beni comuni, la democrazia partecipata. Ha voluto raccontare soprattutto la capacità espressiva di questo gruppo, tra l'armata Brancaleone e il laboratorio politico ambulante, che si mette in gioco e coniuga, come strumento consapevole, rigore e ironia, utopia e materialità. Il Carretto delle Ribellioni, compagno costante dei marciatori ovunque, è diventato l'oggetto simbolico, l'elemento di coesione della carovana, che richiama lungo il cammino il senso e lo stile di questo viaggiare, la sfida formale di un contenitore da circo per un contenuto di particolare valore» (dalla scheda informativa della produzione).

Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Adonella Marena


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