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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Produzioni Tv



L'uomo sbagliato
Italia, 2005, Video, 180', Colore


Regia
Stefano Reali

Soggetto
Graziano Diana, Salvatore Basile, da un’idea di Alessandro Jacchia, da un’idea di Alessandro Jacchia

Sceneggiatura
Graziano Diana, Salvatore Basile, Stefano Reali

Fotografia
Stefano Colletta

Musica originale
Stefano Reali

Suono
Andrea Moser

Montaggio
Gianfranco Amicucci

Scenografia
Enrico Serafini

Costumi
Enrico Serafini

Interpreti
Beppe Fiorello (Daniele Baroni), Antonia Liskova (Erika Schneider), Alberto Molinari (Maggiore Quinto), Lucia Sardo (Lucia Baroni), Andrea Tidona (Antonio Baroni), Emilio Bonucci (Pubblico Ministero Fenoglio), Gaetano Amato (Squarciò), Franco Trevisi (avvocato Aliquò), Antonello Annunziata (Peppe), Rita del Piano (Cristiana), Alberto Hoiss, Christian Stelluti (Fratoni), Angelo Bernabucci (epilettico)



Produzione
Anna Giolitti per Rai Fiction, Alessandro Jacchia e Maurizio Momi per Albatros

Note
Collaborazione al soggetto: Stefano Zurlo; direttore d’orchestra: Grigor Palikarov; suono Dolby Digital; assistente costumista: Pier Matteo Giacalone; organizzazione generale: Roberto Giussani.
 
Miniserie televisiva trasmessa da Rai Uno in due puntate di 90’ l’una, lunedì 2 e martedì 3 maggio 2005 in prime time (media d’ascolto: 8.855, share: 31,68% - 35,15%).
Realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
 
Trasmesso da Rai Uno in due puntate di 105’ l’una il 2 e 3 maggio 2005.
 
Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
 
Locations: Torino (ex palazzo Enel in via Bertola, Ospedale Mauriziano, Parco del Valentino, nuovo Tribunale in corso Vittorio Emanuele II, Poligono di tiro).




Sinossi
Un uomo scambiato per un altro, inseguito dai carabinieri, catturato, imputato per traffico di droga, processato e condannato a una dura pena… Liberamente ispirata alla vicenda processuale e giudiziaria di Daniele Barillà, uno dei più noti errori giudiziari italiani dal dopoguerra ad oggi, è la drammatica vicenda di un uomo qualunque ingiustamente arrestato e della sua lotta contro le maglie del sistema giudiziario per dimostrare la propria innocenza.
Il film è ispirato alla storia vera i Daniele Barillà, imprenditore arrestato per errore nel 1992 e riconosciuto innocente dopo più di sette anni di carcere.




Dichiarazioni
«L'uomo sbagliato è stata scritta sulla base di varie interviste effettuate dal giornalista Stefano Zurlo alle persone coinvolte nei fatti. Dal procuratore Borrelli, alla pm Francesca Nanni, dalla famiglia agli amici di Barillà. Presto uscirà un libro edito da Rai-Eri che raccoglie tutte queste testimonianze. E anch'io ho usato queste interviste per calarmi al meglio nel personaggio. [...] Oggi la televisione si è presa l'impegno di cui il cinema si era fatto carico negli anni '70. Vuole raccontare come stanno effettivamente le cose che riguardano da vicino ogni cittadino. Vuole invitare a riflettere cercando di fare del caso reale un'opera poetica. Oggi Il cinema, invece ha fatto suo il compito che un tempo era lo specifico televisivo e ora è sempre più mezzo d'intrattenimento» (B. Fiorello, news.cinecitta.com/people).





«L'uomo sbagliato presenta una struttura allo stesso tempo multilineare e compatta: è la storia di Daniele e della sua discesa agli inferi, ma anche della lotta del giovane e coraggioso magistrato Erika Schneider, pronta a schierarsi contro un eroe nazionale pur di fare giustizia. Antagonista comune è il capitano Quinto, ispirato a un reale ufficiale dei carabinieri già presentato dalla fiction italiana in un’opposta chiave eroica in Ultimo. La sceneggiatura si muove con destrezza fra dramma carcerario, poliziesco e dramma giudiziario; il racconto è teso e dai toni mai accorati, nonostante i  olti momenti melodrammatici (le ingiuste sentenze, la famiglia del protagonista in rovina, il suo tentativo di suicidio). La miniserie, ispirata alla cronaca, è un ottimo esempio di come si possa costruire una fiction avvincente e di largo impatto popolare, trattando in modo compiuto temi complessi e potenzialmente controversi» (M. Buonanno, Le radici e le foglie. La fiction italiana, l’Italia nella fiction, anno diciassettesimo, Rai Eri, Roma 2006).




Persone / Istituzioni
Stefano Reali
Graziano Diana
Beppe Fiorello
Alberto Molinari


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