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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Dente per dente
Italia, 1943, 35mm, 83', B/N

Altri titoli: Measure for Measure

Regia
Marco Elter

Soggetto
da "Misura per misura" di William Shakespeare

Sceneggiatura
Guglielmo Usellini, Enrico Ribulsi

Fotografia
Antonio Marzari

Musica originale
Giovanni Fusco

Montaggio
Marco Elter

Scenografia
Piero Filippone

Arredamento
Guglielmo Borzone

Interpreti
Caterina Boratto (Isabella), Nelly Corradi (Marianna), Carlo Tamberlani (il reggente Angelo), Loredana (Giulietta), Alfredo del Monte Varelli (il duca Vincenzo / il frate), Osvaldo Genazzani (Claudio), Lamberto Picasso (La Scala), Memo Benassi (Lucio), Aldo Silvani (Varrio), Cesco Baseggio (Schiumetta), Arturo Bragaglia, Amalia Pellegrini, Federico Collino

Produttore esecutivo
Yorick Gentile

Produzione
Giuseppe Gallea per Atlas

Distribuzione
Artisti Associati

Note
Nulla Osta n. 31.847 del 3.2.1942; 2.243 metri.
 
Locations: Torino, Studi Fert e Borgo Medievale.




Sinossi
Il duca Vincenzo, in partenza per un lungo viaggio, affida la reggenza dei suoi possedimenti ad Angelo, un cugino all’apparenza sincero e leale. Questi si rivela, però, un uomo infido e assetato di potere, capace di qualsiasi bassezza pur di raggiungere i propri scopi. Non contento di tiranneggiare la popolazione, ricatta la giovane fidanzata del duca accusando il fratello della ragazza di tradimento e congiura. L’arrivo provvidenziale del duca salva la ragazza e il fratello, e segna la punizione dello spietato cugino.





«Dente per dente diretto da Marco Elter è un film interamente girato a Torino. La sua lavorazione avvenne sotto le bombe nell’autunno del 1942, nel senso che i bombardamenti interruppero frequentemente  la lavorazione (gli interni furono girati negli stabilimenti Fert di corso Lombardia, gli esterni al Borgo Medievale del Valentino che risulta un set adattissimo per il cinema e che sarà adoperato svariate altre volte). Il soggetto era tratto nientemeno che da Shakespeare […], le recensioni non furono troppo buone, il film (che uscì nel maggio del 1943) non ebbe successo anche perché le vicende belliche non favorivano certo l’uscita del film. A interpretarlo la torinese Caterina Boratto, bellissima nell’abito medievale e nell’acconciatura che sottolinea il volto delicato che tanto piacerà a Fellini, che nei suoi ricordi ha soprattutto le frequenti interruzioni per gli attacchi aerei. […] Nel film ci sono molti caratteristi che in quegli anni incontriamo spesso nei film girati a Torino: tra essi Aldo Silvani, Federico Collino e il veneziano Cesco Baseggio, uno dei più grandi interpreti di Goldoni che visse a lungo nella nostra città» (S. Della Casa, “La Stampa – TorinoSette, 17.4.2009).

«Dente per dente sarebbe tratto da un più o meno omonimo dramma di Shakespeare; ma non è il caso di scomodare tale parentela, dato che si è talmente impallidita da diventare inesistente. È rimasta una fosca vicenda, ora ingenua, ora serrata, più o meno simile a quella del dramma; e il film la racconta con toni assai facili, ora corrivi, ora popolari, confondendosi fra molti altri film in costume, più o meno di secondo piano. Strana sorte dell’Elter, di doverci dare film convincenti, dopo aver esordito con Scarpe al sole, che aveva suscitato più di una speranza» (M. Gromo, “La Stampa”, 12.6.1943).

«Il film  piglia lo spunto, addirittura, da una delle più discusse commedie di Shakespeare […] ma il regista Elter non si è davvero mostrato all’altezza del soggetto e tanto meno, della commedia, la quale è deliziosamente carica di popolaresca superstizione, di spiritualismo biblico, di decisa ed argutissima ironia... Ad ogni modo il film si può guardare lo stesso senza fastidio o dispetto. Basta ignorare il punto di partenza» (F. Sarzani, “Il Giornale d’Italia”, 16.7.1943).

«Shakespeare dovà essere generoso con Marco Elter [...]: della commedia [...] è stato addirittura scempio. Non si riconosce quasi il soggetto né si giustificano i motivi che determinano il procedere del tiranno che assume su Milano il potere nell’assenza del Duca. La regia di Elter raggiunge il massimo dell’elementarietà ed è tutt’altro che chiarificatrice. La vicenda è inzeppata di episodi inutili, come quello della cavalcata e della caccia al cervo. I movimenti di macchina risultano arbitrari. Le masse sono adoperate senza criterio. Il commento musicale [...], a base di tromboni, è assordante» (F. Callari, “Film”, 24.7.1943).


Scheda a cura di
Valeria Borello

Persone / Istituzioni
Marco Elter
Giovanni Fusco
Caterina Boratto
Carlo Tamberlani
Lamberto Picasso
Memo Benassi
Aldo Silvani
Cesco Baseggio
Piero Filippone


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