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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Cercasi bionda bella presenza
Italia, 1942, 35mm, 76', B/N


Regia
Pina Renzi

Soggetto
Leo Bomba

Sceneggiatura
Leo Bomba, Vittorio Metz

Fotografia
Enzo Serafin

Musica originale
Pier Giorgio Redi

Montaggio
Virgilio Sabel

Scenografia
Arnaldo Foresti

Arredamento
Romano Martinelli

Aiuto regia
Virgilio Sabel

Interpreti
Liselotte Von Grey (Laura), Antonio Centa (Giorgio), Luigi Almirante (Anacleto), Pina Renzi (Augusta Tosoni), Fausto Tommei (Archimede), Anna Mari (Anna), Giovanni Cimara (Buscaglia), Sergio Lanchi (Nikita), Umberto Mozzato, Luciana Campion, Tina Santi, Rosildo Malan, il Maestro G. P. Redi e la sua orchestra, il cane Dixie

Direttore di produzione
Federico D’Avack

Ispettore di produzione
Giacinto Solito

Produzione
Sovrania film, Saciter

Distribuzione
Titanus

Note

Nulla Osta n. 31.706 del 15.12.1942. Collaborazione tecnica alla regia: Leo Bomba





Sinossi
Una casa di mode, per pubblicizzare una nuova collezione di abiti, spaccia una bella ballerina per una facoltosa donna dell’alta società. Un atelier concorrente, invece, vista l’aggressività della mossa pubblicitaria della sua rivale, pur essendo all’oscuro di tutto, impiega come testimonial un principe russo, che è in realtà un figurinista. I due finti nobili si innamorano, ma la verità viene a galla in breve tempo: la ballerina e il figurinista, dopo un periodo di notorietà, tornano amaramente alla vita di tutti i giorni.




«Inchiniamoci, quasi galantemente, alla regista di questo film, alla nostra prima regista: a Pina Renzi, che intrepida e balda è anche fra le interpreti di Cercasi bionda bella presenza. Il film era stato ideato da un punto di vista squisitamente femminile: quello della moda. E si era stabilito di produrlo a Torino, dove la moda ha molti dei suoi maggiori artefici. Intenzioni ottime, alle quali corrisponde poi questo risultato, assai modesto: forse perché, anziché scrutare il mondo delle nostre grandi sartorie, ci si è soprattutto impensieriti della commediola che quei vari doveva unire con i suoi fili; e poiché la commediola non è peregrina, e viene in primo piano con le sue frequenti ingenuità, così quegli ambienti sono appena accennati, quando non siano ignorati addirittura. E così ancora attendiamo il film che ci dia la vita di sartine e direttrici, clienti e indossatrici, tagliatori e disegnatori, il vestitino modesto accanto al grande “modello”. Tra gli interpreti, Liselotte Von Grey, Antonio Centa, Fausto Tommei, Luigi Almirante, Anna Mari e Giovanni Cimara la fa da padrone, da super-divo, il Valentino».
(M. Gromo, “La Stampa”, 9.10.1942).

«[…] che cosa posso dire di questo film dove non fanno che sfilare sfarzosamente vestiti, modelli e indossatrici? Posso solo dire che basta avere visto a teatro o sullo schermo Pina Renzi per capire che essa sia carica di ingegno sino alla punta delle dita. Eppure questa volta deve essere accaduto qualche cosa per la quale il film, il primo diretto dalla Renzi, è riuscito meno bene di quello che si sperava. Liselotte Von Grey è la bionda dalla bella presenza. Complimenti» (D. Calcagno, “Film”, n. 38, 19.9.1942).

«Dei tre chilometri di pellicola [...] di cui consta [...], varie centinaia di metri avrebbero potuto essere risparmiate, con vantaggio per il lavoro. [...] Ma ci sbagliamo o la prolissità nasce dalla mancanza di mordente? [...] c’è qualcosa di slegato, nel film, e qualcosa che sbanda: unità e fusione difettano».
(Vice, “Corriere della Sera”, 30.8.1942).

«È  solo in tempi recenti che il numero del­le registe donne è aumentato: tradizionalmente, soprattutto in Italia, il me­stiere di regista è un'occupazione prevalentemente maschile. Nella storia del cinema torinese è però possibile dare conto di una delle poche eccezioni. Nel 1942 esordisce infatti alla regia Pina Renzi, che fino a quel momento era stata una delle più apprezzate caratteriste pri­ma nel teatro leggero e poi nel cinema comico e che in seguito continuerà come attrice fino agli anni Sessanta, interpretando molti ruoli brillan­ti anche in piccoli film. Come dicevamo, nel 1942 le viene offerta la possibilità di esordire con una commedia brillante scritta fa Vittorio Metz, che diventerà poi uno dei più prolifici e bravi sceneggiatori italiani. Il film si intitola Cercasi bionda bella presenza e la bionda in questione è Lise­lotte von Grey, attrice tedesca che da tempo si era trasferita in Italia. L'ambiente è quello dell' alta moda, proprio come avveniva pochi anni prima con il bellissimo Contessa di Parma di Alessandro Blasetti, uno dei maggiori succes­si di film ambientati a Torino dal quale la Renzi mutua anche l'interprete principale Antonio Centa. […] Il film è inte­ramente realizzato a Torino, negli stabilimenti Fert e in alcuni esterni che non hanno però (se­condo gli articoli usciti all'epoca) la stessa ele­ganza di quelli scelti dal grande Blasetti» (S. Della Casa, “La Stampa-TorinoSette”, 13.11.2009).




Persone / Istituzioni
Pina Renzi
Leo Bomba
Enzo Serafin
Virgilio Sabel
Antonio Centa
Luigi Almirante
Fausto Tommei


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