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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Produzioni Tv



Una nuvola d'ira
Italia, 1983, 35mm, 95', Colore


Regia
Massimo Scaglione

Soggetto
dal romanzo omonimo di Giovanni Arpino

Sceneggiatura
Alberto Gozzi

Fotografia
Rodolfo Isoardi

Operatore
Alberto Gatto

Musica originale
Vito Griva

Suono
Claudio Micol

Montaggio
Fernando Muraro

Scenografia
Davide Negro

Arredamento
Silvestro Calamo

Costumi
Letizia Amadei

Trucco
Piera Icardi, Angela Vincenti

Interpreti
Gipo Farassino (Matteo), Ileana Ghione (Sperata), Piero Sammataro (Angelo), Carlo Bagno (lo zio), Mario Brusa (Domenico), Wilma D’Eusebio (una suora), Oria Conforti (la fidanzata), Nicola Grillo (il fidanzato), Franco Vaccaro (un medico), Mario Marchi (un poliziotto), Lorenzo Gabello (cameriere), Enrico Longodoria (capo cameriere), Guglielmo Molasso (custode dell’ospedale), Adriana Testa (vecchietta nel bar), Vincenzo Cutrupi

Direttore di produzione
Gianni Binello

Ispettore di produzione
Renato Cuzzolini

Produzione
Rai Radio televisione Italiana, Sede Regionale per il Piemonte

Note
Revisione alla sceneggiatura: Massimo Scaglione; aiuto operatore: Michele Colasanto; consulente musicale: Vito Griva; microfonista: Dario Foresto; assistente al montaggio: Anna Maria Rubino; missaggio: Giuseppe Siclari; collaborazione ai costumi: Anita Gheller; parrucchiera: Tania Annaloro; assistente alla regia: Mia Santanera; altri interpreti: Rosalba Bongiovanni, Clara Gessaga, Piero Molino, Adriana Testa; direttore del doppiaggio: Fausto Banchelli; grafico: Piero Bicchi; coordinameno della produzione: Giancarlo Giordanino.
Prima trasmissione televisiva: RAI, Programma Nazionale, aprile 1984.




Sinossi
Una coppia di proletari, Matteo e Sperata, hanno raggiunto ormai un’età rispettabile, senza figli e con tanti ideali infranti. Il giovane Angelo ha una relazione con Sperata e discute animatamente di politica con Matteo il quale viene ricoverato per un’ulcera in ospedale, dal quale fugge per andare a morire nelle amate Langhe, dopo aver quasi distrutto la casa. Sperata e Angelo lo ritrovano morente e il film si chiude con il viaggio di ritorno a Torino, con la donna chiusa in un lucido dolore.





Giovanni Arpino ha scritto Una nuvola d’ira (che è stato definito dai critici “il primo vero romanzo politico che sia mai stato scritto in Italia”) nel 1962, un anno dopo le celebrazioni torinesi del centenario di Torino capitale d’Italia. Siamo dunque nella ricca città del boom economico, quando il benessere sembrava aver sopito i rivolgimenti della classe operaia.
Tre personaggi appartenenti alla classe operaia vivono nella grande città industriale la loro lotta quotidiana per capire qualcosa del mondo che li circonda e di una ideologia che sembra non riuscire più ad interpretare correttamente la realtà.
 
Il tranquillo tran tran dei coniugi protagonisti (la motocicletta, il canarino, le gite nelle Langhe, il circolo) viene sconvolto dal giovane Angelo, figlio di amici. Quest’ultimo, privo forse di un’esperienza diretta dei contrasti sociali, ammonisce che bisogna dar retta alla Storia e ricorda come tutto diventi politica. Matteo invece, che la guerra e la Resistenza hanno reso se non cinico certamente amaro, cerca di contrapporglisi e di gettare acqua sul fuoco. Tra i due c’è la moglie, che ha un carattere forte e una morale schietta. Matteo sembra ormai aver perso ogni interesse per la vita e inevitabilmente la moglie “tigre” gli si allontana.
 
Arpino ed i suoi personaggi capiscono che il cosiddetto miracolo economico non cambia i rapporti di potere nella società, non cambia nulla capiscono che dopo lo sbandamento della sinistra seguito al Ventesimo Congresso del Partito Comunista Sovietico, la vittoria del neocapitalismo è in realtà una sconfitta per tutti. «Il neocapitalismo», afferma lo scrittore, «ha creduto di far tutti borghesi. Ha fatto tutti anarchici»". La Torino operaia dei primi anni Sessanta è una città di frontiera, un “laboratorio” culturale e ideologico in cui i vecchi schemi mentali rivelano la propria inadeguatezza. La “nuvola d’ira” dei proletari sconfitti su tutti i fronti annuncia in qualche modo il Sessantotto. 


Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Massimo Scaglione
Gipo Farassino
Piero Sammataro
Carlo Bagno
Mario Brusa
Oria Conforti

Luoghi
NomeCittàIndirizzo
Italia '61Torino-



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