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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Lungometraggi



Un Aldo qualunque
Italia, 2002, 35mm, 85', Colore


Regia
Dario Migliardi

Soggetto
Salvatore De Mola, Valeria Giasi, Dario Migliardi

Sceneggiatura
Salvatore De Mola, Valeria Giasi, Dario Migliardi

Fotografia
Arnaldo Catinari

Operatore
Marco Pieroni

Musica originale
Timoria

Musiche di repertorio
Gloria Gaynor, I Corvi, Alberto Camerini, Drupi, Dario Durisi e Loredana Grosselle, Dario Durisi, Acre

Suono
Mario Iaquone

Montaggio
Claudio Cormio

Effetti speciali
Guido Pappadà

Scenografia
Massimo Santomarco

Costumi
Carolina Olcese

Trucco
Isabella Morelli

Aiuto regia
Bruno Buzzi

Interpreti
Fabio De Luigi (Aldo), Michele Bottini (Biagio), Giuseppe Battiston (Caimano), Silvana Fallisi (Marisa), Manuela Ungaro (Hèlena), Neri Marcorè (Mark), Omar Pedrini (don Luigi), Nanni Tormen (carrozziere), Piero Ferrero (custode museo), Maximilian Nisi (saccopelista), Toni Mazzara (questore)

Casting
Sonia Troiani

Ispettore di produzione
Matteo Fariello, Gabriele Pacitto

Produttore esecutivo
Umberto Massa

Produzione
Kubla Khan (Roma), Rai Cinema

Distribuzione
01 Distribution

Note

2330 metri.

Canzoni: Timoria (Casamia, Fresco, Il mare nella strada, Mr. Run, Atomic lovers, Lulù, Caimano, Helena song, Vivo alla giornata, Alfafunk, Mark, Symbolum 77, Treno magico); Gloria Gaynor (I will survive), I Corvi (Datemi una lacrima per piangere), Alberto Camerini (Gelato metropolitano), Drupi (Sereno è), Dario Durisi e Loredana Grosselle (Lory), Dario Durisi (Berlino Holiday), Acre (Symbolum 77); suono Dolby SRD. 
Film realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Locations: Torino (piazza Castello, piazza Gran Madre, Motovelodromo).




Sinossi
Nel 1978 Aldo Chimenti e la moglie Marisa si trasferiscono a Torino da un piccolo paese in provincia di Bari; lei entra in polizia, lui si divide tra il lavoro di ragioniere e la parrocchia. In seguito ad un incidente, Aldo conosce Biagio, un ex-comunista, e Caimano, entrambi nullafacenti, che convincono Aldo ad effettuare una giocata clandestina; i tre vengono così coinvolti in un’inchiesta sul calcio-scommesse condotta, tra gli altri, da Marisa, desiderosa di una promozione. Aldo scopre di essere indagato proprio dalla moglie e l’abbandona.



Dichiarazioni
«Il film è una fiaba sui sentimenti e l'amicizia... gli Anni Settanta sono solo un pretesto, la cornice ideale dove far muovere un personaggio come Aldo. Anni di forte differenze e contrasti: in tal modo l'incontro del mio protagonista con un tipo agli antipodi come Bruno diventa lo specchio di una generazione e di tempi fortemente antitetici. […] Il '78 fu un anno fuori dall'ordinario, ed ho voluto una ricostruzione precisa proprio per dare credibilità alla storia d'amicizia dei due protagonisti e così renderla universale. Ho molto amato film come Together o East is East, ambientati negli anni Settanta, ed ho ammirato come avessero data vita ad una ricostruzione di quegli anni veramente perfetta. […] Come riferimento gli [ad Arnaldo Catinari] ho proposto il film di Cameron Crowe Almost Famous ed abbiamo cercato di lavorare sulle tonalità di luci e colori di quel film ambientato proprio negli anni Settanta americani! Avendo inoltre fatto diciassette giorni di prove con gli attori, conoscevo perfettamente come muovere la macchina da presa "su" ciascuno di loro: Fabio ha una mimica straordinaria ed ho suggerito ad Arnaldo di stargli praticamente attaccato addosso; Battiston parla con gli occhi e quindi gli ho chiesto di illuminargli gli occhi... insomma un lavoro di collaborazione veramente proficuo!» (D. Migliardi, www.stradanove.net, 2.12.2002).




Dario Migliardi, già premiato al Torino Film Festival del 1997 per il cortometraggio La lettera (interpretato da Valerio Mastandrea), esordisce nel lungometraggio firmando un film per certi versi auotobiografico: Un Aldo qualunque è ambientato nel 1978, anno in cui Miglardi arrivò a Torino dalla provincia, desideroso di diventare fotografo, e si trovò catapultato in un mondo vivace e caotico. In quell’anno ci furono tre papi, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro e l’elezione di un ex partigiano socialista a Presidente della Repubblica. La confusione della fine degli anni Settanta fa da sfondo alle vicende di un ragioniere, di un ex-comunista e di un clochard appassionato di fumetti di Walt Disney: «si è lavorato abbastanza bene su certi contorni del progetto, grazie ai quali l’atmosfera anni ’70 acquista una dimensione più adatta ad accogliere gli spunti bozzettistica offerti dal film. Tra gli elementi che funzionano meglio vale la pena di menzionare la fotografia di Arnaldo Catinari, ormai uno specialista nel trovare il tono giusto per queste operazioni di natura revivalistica, e le canzoni dei Timoria, che rievocano il periodo in questione con lo spirito giusto. Il gruppo rock regala al film anche la presenza di Omar Pedrini, alias Don Luigi, sacerdote il cui stile di vita libero e fuori dagli schemi strappa qualche sorriso di simpatia» (s.c., "Cinemasessanta”, nn. 269/270, 2003).

I momenti più gustosi e piacevoli del film sono quelli in cui viene rappresentato il confronto tra l’ingenuo Aldo, cattolico fervente oppresso dalle abitudini piccolo borghesi, dalle tradizioni familiari, da remore e inibizioni morali, e l’insofferente contestatore Biagio, il quale conduce uno stile di vita fuori da ogni regola. Questa storia di amicizia si fa apprezzare per la grande sensibilità con cui sono tratteggiati i personaggi ed i loro problemi esistenziali, sullo sfondo di una città , Torino, che a prima vista non pare molto disponibile ad accogliere gli immigrati, ma poi finisce per lasciare loro gli spazi sufficienti per vivere in libertà. Aldo, torinese di fresca acquisizione che guarda la città con lo sguardo curioso di chi è appena arrivato, «attraversa le strade di Torino e la sua gente così diversa, la borghesia e la classe operaia, provando a mantenere in equilibrio la sua esistenza da ragioniere capo, tra incontri e scontri che avranno infine il merito di impiantare in lui il seme vitale dell'incertezza e del dubbio […] si lascerà trasportare dal corso degli eventi e dai suoi desideri, con il coraggio di chi reagisce ad una realtà troppo grigia per essere vera» (L. Fagiani, www.cineclick.it).

Un Aldo qualunque evita dunque «sommari giudizi storici e si concentra sui rapporti personali, non abbandona mai il tono leggero ma sa comunicare anche le difficoltà umane, di certo ha il merito di regalarci un'ora e mezza di gradevole poesia minore» (Ibidem).

«L'uomo fiero della sua religiosità, nipote di un alto prelato, vede sconvolta la sua trita quotidianità dall'incontro scontro con degli stralunati e sconclusionati spiriti “liberi”. Ma l'unione d'intenti (far soldi) porta solo guai. Certo la sceneggiatura (firmata Salvatore De Mola, Valeria Giasi, Dario Migliardi) non brilla, ma il film vanta dei momenti gradevoli e divertenti. Suo punto di forza sono gli attori: dal protagonista Fabio De Luigi (che si è fatto le ossa in cabaret e poi in tv con la partecipazione a varie edizioni della trasmissione Mai dire goal), a Giuseppe Battiston (interprete di buon mestiere di film come Pane e tulipani, Chiedimi se sono felice, Brucio nel vento) a Michele Bottini (apparso nel recente Casomai).Ma su tutti spiccano le gustose caratterizzazioni del bravissimo Neri Marcorè, impegnato nel cameo del duro poliziotto Mark (evidente citazione della serie di film in voga negli anni '70, inaugurata con Mark il poliziotto, diretti da Stelvio Massi e interpretati da Franco Gasparri) e dell'eclettico Omar Pedrini (leader della band Timoria, che firma anche della colonna sonora) nei panni del prete hippie Don Luigi» (E. Bartoni, “Film” n. 60, novembre-dicembre 2002).

Apprezzabili sono senz’altro gli interpreti: «La bravura di Fabio De Luigi (soprattutto) e Michele Bottini, rispettivamente Aldo e Biagio, ben assistiti dai vari Giuseppe Battiston, Silvana Fallisi,Manuela Ungano e Neri Marcorè, riesce a vivificare singoli sketch, mentre la ama si perde progressivamente nel susseguirsi di eventi messi in fila con motivazioni blande e approssimative» (s.c., Op. cit.).



Scheda a cura di
Davide Larocca

Persone / Istituzioni
Dario Migliardi
Arnaldo Catinari
Mario Iaquone
Claudio Cormio
Fabio De Luigi
Giuseppe Battiston
Neri Marcorè
Nanni Tormen
Piero Ferrero
Maximilian Nisi

Luoghi
NomeCittàIndirizzo
castello del ValentinoTorino-
galleria San FedericoTorino-
galleria SubalpinaTorino-
lungo PoTorino-
Mole AntonellianaTorino-
Montebello, viaTorinovia Montebello
MotovelodromoTorinocorso Casale
San Carlo, piazzaTorinopiazza San Carlo
stazione Porta NuovaTorino-
Vittorio Emanuele I, ponteTorinoponte Vittorio Emanuele I



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