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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



L'ultima questione
Italia, 2001, 35mm, 15', Colore

Altri titoli: The Last Question

Regia
Corrado Franco

Soggetto
dal racconto omonimo di Istvàn Örkény

Sceneggiatura
Corrado Franco

Fotografia
Luciano Federici

Operatore
Fabio Scandura

Suono
Mauro Zannerini

Montaggio
Corrado Franco, Piero Basso

Effetti speciali
Davide Pirotti

Scenografia
Gigliola Franco

Trucco
Riccardo Rossini

Aiuto regia
Stefano Cravero

Interpreti
Alessandro Haber (lo scrittore), Giorgio Lanza (l’uomo con la pistola), Renzo Lori (il medico)



Produzione
Sherpa Film

Distribuzione
Sherpa Film

Note

Montaggio video: Giorgio Grosso; coproduzione: Tele+; con supporto di: Unistudio, Post 625, Machiavelli, Renaissance.

 

 

 

Cortometraggio realizzato con il sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e il patrocinio del Comune di Torino.
 
Premi: Globo d’oro 2001 della Associazione della Stampa Estera in Italia come Migliore Cortometraggio Italiano; Nastro d’Argento 2001 del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani come Migliore Cortometraggio Italiano; Premio Centauro 2001 al Festival Internazionale di San Pietroburgo come Migliore Cortometraggio Concorso Internazionale; Premio Monique Barberini 2001 al Festival Internazionale Scrittura e Immagine di Pescara come Migliore Cortometraggio tratto da opera letteraria; Premio Train de Vie 2001, Roma, come Migliore Cortometraggio Italiano; Premio Screenwriters Store Runner Up 2001 al Festival Internazionale di Manchester (Kinofilm) per la Migliore Sceneggiatura.

 

 

 





Sinossi
Il film è un'allegoria in chiave grottesco-paradossale, del rapporto che si viene a creare tra uno scrittore e la morte. Questa, sotto le mentite spoglie di un assassino con una pistola in mano, si introduce furtivamente nella casa dello scrittore: prima gli annuncia la sua fine, poi cerca di ucciderlo sparandogli ripetutamente. Ma la cosa non è così semplice... L'uomo con la pistola si muove al rallentatore, la sua voce è distorta, rallentata come i suoi movimenti. I proiettili si avvicinano lentamente, molto lentamente allo scrittore...




Dichiarazioni
«Sul piano stilistico la vicenda è affidata al genere appunto paradossale-grottesco. Ma attenzione. Su un piano connotativo la storia [...] si dipana in un metalinguaggio amaro e disperato che fa riflettere. Pensate ad un uomo a cui, in pieno benessere, viene preannunciata morte imminente. All’inizio non ci crede (“È possibile, proprio a me?”), ma intanto si disbriga a mettere ordine fra le sue cose, cerca di fare in fretta, sente la spada di Damocle sulla sua testa. Infine soccombe, ovviamente lasciando qualcosa di non fatto. Il paradosso di Zenone, la dilatazione del tempo, la vita e la morte. “Estote parati” (siate preparati) potrebbe essere la tragica conclusione della storia, per chi la sa vedere. Per gli altri, che restano, una musichetta allegra (Yiddish Tango, di H. Kuzniak) riporta la vita sui binari di una inconscia frivolezza...» (C. Franco, Note di regia, negli “extra” del DVD).
 
«Dopo aver girato, dieci anni fa, Corsa in discesa con Rudiger Vogler, avevo deciso di mollare il cinema per il fallimento, a pochi giorni dall'inizio delle riprese, di un altro mio progetto. […] La difficoltà è stata produrre un film che ha addirittura 2 minuti di effetti speciali con soli 100 milioni di lire. Ho voluto che a realizzare la traiettoria dei miei proiettili fosse quel mago che è Davide Pirotti e ho fatto bene perché il risultato non ha niente da invidiare a Matrix» (C. Franco, “La Stampa”, 28.4.2001).





«Selezionato tra gli 11 corti al festival di Montreal dove ha tenuto col fiato speso 400 mila spettatori, approdato a quello di Clermont Ferrand, II più portante della categoria, dove su 2300 corti ne sono stati presi in considerazione solo 77 e appena 2 italiani, L'ultima questione è stato acquistato adesso dalla società di distribuzione americana “Apollo” che, oltre a farlo vedere negli Usa, cercherà di farlo partecipare agli Oscar come ha già fatto con altri suoi “corti”» (S. Robiony, “La Stampa”, 28.4.2001).
 
«Su un piano stilistico la vicenda è affidata al genere paradossale-grottesco. Ma attenzione. Su un piano connotativo la storia (tratta da un racconto di István Örkény) si dipana in un metalinguaggio amaro e disperato che fa riflettere. Pensate ad un uomo cui, in pieno benessere, viene preannunciata morte imminente.  All’inizio non ci crede ("Possibile, proprio a me?"), ma intanto si sbriga a mettere ordine tra le sue cose, cerca di fare in fretta, sente la spada di Damocle sulla sua testa. Infine soccombe, ovviamente lasciando qualcosa di non fatto. "Estote parati" (latino: "Siate preparati"), potrebbe essere la tragica conclusione della storia, per chi la sa vedere. Per gli altri, che restano, una musichetta allegra riporta la vita sui binari di una inconscia frivolezza. E ancora: il paradosso di Zenone, la dilatazione del tempo, la vita e la morte. Da una parte il cinema d'azione americano con sparatorie e effetti speciali, e dall'altra il cinema europeo, più riflessivo, introspettivo, emblematico, a volte caustico, quasi kafkiano. La storia è tutta qui. Azione e riflessione. Forse una esercitazione metalinguistica di stile paradossale e un po' surreale, che contrappone due diversi modi di intendere il cinema» (dal Pressbook della Produzione, 2001).


Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Corrado Franco
Luciano Federici
Mauro Zannerini
Piero Basso
Alessandro Haber
Giorgio Lanza
Renzo Lori


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