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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Nera – not the promised land
Italia, 2007, MiniDV, 22', Colore


Regia
Andrea Deaglio

Soggetto
Andrea Deaglio

Sceneggiatura
Andrea Deaglio

Operatore
Francesco Bordino, Niccolò Bruna, Andrea Deaglio

Musica originale
Niccolò Lindo Bosio

Suono
Niccolò Lindo Bosio

Montaggio
Rosario Furnari

Effetti speciali
Pietro Luzzati

Aiuto regia
Francesco Bordino, Niccolò Bruna



Produzione
Niccolò Bruna e Andrea Deaglio per Colombrefilm

Distribuzione
Colombrefilm

Note
Un progetto di Associazione Antiloco, in collaborazione con Associazione Amici di Lazzaro.
Cortometraggio realizzato con il sostegno della Regione Piemonte.

Locations: Torino e Provincia (Vauda Canavese, Chivasso).
 
Premi: Gran Premio del Documentario e del Reportage del Mediterraneo (Torino, 2008, Sezione Arco d'Oro), Menzione Speciale all’Overlook Film Festival (Finale Ligure, 2008).




Sinossi
Nera è una giovane ragazza nigeriana. Come molte altre ragazze africane immigrate in Italia è costretta a vendere il proprio corpo prostituendosi per strada e a pagare cifre esorbitanti ai suoi sfruttatori. Lo sguardo di Nera si muove fra african markets, saloon di bellezza, comunità religiose dei quartieri multietnici di Torino e le strade di provincia del sesso a pagamento. Nera ci racconta in prima persona una storia di miseria, di immigrazione e di violenza. Ma anche un storia che lascia, con un finale a sorpresa, la traccia di un cambiamento possibile ed un segnale di speranza.




Dichiarazioni
«L'idea è nata dal desiderio di raccontare una storia: quella delle ragazze nigeriane che si incontrano sulle strade di provincia e nelle periferie delle nostre città. Noi vediamo la facciata: ragazze nere in minigonna fosforescente. Ma dietro queste figure statuarie, c'è una storia, che è quasi sempre la stessa: una ragazza che parte dall'Africa per venire in Italia e si ritrova a vendersi in strada. Ma se una volta erano la novità nel mercato del sesso, oggi sono il discount. Per raccontare una storia Colombre Film utilizza la tecnica del ritratto documentaristico e non quella del reportage televisivo. Questo signifiica condividere con i nostri protagonisti un pezzo di vita, raccontandolo insieme, con complicità e semplicità e non rubare le immagini da una macchina in corsa o con telecamere nascoste. Nera l'ho conosciuta partecipando alle attività di un'associazione di volontariato che aiuta le ragazze immigrate, e in particolare le nigeriane costrette a prostituirsi, portando loro informazioni, sostegno e assistenza di base. Nera era appoggiata a un muro davanti alla fabbrica dell'Iveco di Torino. Poi con la collaborazione di Elena Perlino, fotografa che ha raccontato la sua storia insieme alla giornalista Emanuela Zuccalà, abbiamo rotto la barriera della diffidenza e cominciato a incontrarla al di fuori del suo "lavoro". La prostituzione è solo l'ultima tappa di un percorso lungo e complesso, ed è la faccia che vediamo noi, nelle nostre città. Ma queste sono storie che partono da molto lontano, fatte da principio di fame e di sogni, di ignoranza e di inganni, di viaggi incredibilmente lunghi che finiscono qui, sulla strada. E la strada, come dice Carmen Bertolazzi, che da anni lavora su questi problemi sociali, non è un buco nero. Non è solo violenza. E' un luogo con un'umanità tutta sua, dove si incontrano anche le paure dei giovani e le solitudini dei vecchi. E un'insospettata solidarietà. Per le ragazze nigeriane, al di là della strada, l'Italia è un paese pieno di difficoltà. A incominciare da quelle linguistiche. Per continuare con quelle dovute ai modi di fare, parlare e vivere. Qui ci sono due popolazioni lontanisime culturalmente, che fanno molto poco per conoscersi l'un altra. Da qui nascono le difficoltà» (A. Deaglio, www.cinemaitaliano. Info/news/01867).





«Ritratto intimo che con sensibilità scandaglia un mondo troppo spesso tenuto nascosto, in cui immigrazione e emarginazione sembrano andare di pari passo, riprendendo il percorso iniziato con Nera, Welcome to my World (2007)» (www.cinemambiente.it/film_ambiente/3101).
 
«Affacciarsi sulla re­altà significa scoprirne insieme il variopinto arcobaIeno e il lato oscuro. Questa sugge­stione visiva dei colori e delle ombre della nostra società ha ispirato cinque giovani to­rinesi che hanno scelto di fare cinema e comunicazione nel sociale. Così, in bilico tra il gioco di parole e la citazio­ne letteraria (Buzzatì) Fran­cesco Bordino, Niccolò Bosio, Niccolò Bruna, Andrea Dea­glio e Pietro Luzzati hanno chiamato Colombre l'associazione culturale da loro creata nel settembre 2006. Colombre produce cinema documentario indipendente, video istitu­zionali per il no profit, sistemi informatici per il web con tecnologia rigorosamente open-source. […]
L'ultimo film realizzato da Colombre e ora in distribuzione è Nera – not the promised land di Andr­ea Deaglio […]. Attraverso una fotogra­fia assai curata che s’appunta su dettagli personali e nascosti, il documentario scavalca i soliti cliché sulla prostituzione per restituire un’immagine di donna che si racconta attra­verso il suo sguardo e non quello “preconfezionato” degli altri» (g. car., “La Stampa”, 7.1.2008).
 
«È una dura realtà quella che vivono le giovani donne   che tutti noi quotidianamente vediamo ai bordi delle nostre strade. Pro­prio da qui, dalle vie che corrono nell’accampamento tra San Carlo e Vauda, parte la vicenda raccontata in Nera – not the promised land, documentario realiz­zato dalla Colombre Film. Il documentario […] è firmato dal ventotten­ne Andrea Deaglio, autore che per questo lavoro si è avvalso di vari collaboratori tra cui Niccolò Bruna. I due ragazzi sono entrambi originari di San Car­lo. Insieme hanno intrapreso un viaggio a Torino e sulle strade di provincia del sesso a pagamento per raccontare una storia di immigrazione e di violenza che però lascia, con un finale a sorpresa, la traccia di un cambiamento possibile» (M. Bruna, “Il Risveglio”, 17.1.2008).
 
«Realizzato in collaborazione con alcune realtà del volontariato durante oltre due anni di ricerca e di ripresa, Nera – not the promised land continua la storia raccontata in Nera – welcome to my world, vincitore di alcuni festival nazionali, affrontando i problemi dell’immigrazione clandestina, del traffico di esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione. […] Nera è una storia raccontata da dentro, con uno sguardo intimo e non scandalistico, che fa della tecnica del ritratto la chiave per entrare in una realtà poco conosciuta e difficile» (“Narcomafie”, febbraio 2008).
 
«”This is not the promised land”, said a Nigerian woman, only identified as Nera, in a short documentary entitled Nera by Andrea Deaglio […]. Deaglio spent two years chronicling Nera’s bleak life in Piedmont, from her days on the street […], to a new underpaid job in a factory, marriage to a much older man, and barely expressed dreams of opening a clothing store. “Most people don’t know the drama that is behind streetwalkers. These are hard-luck stories of exploitation, so my idea was to create interest”, said Deaglio. “And I wanted to offer a glimpse into their world, the way they pray, do their hair. That’s how you build society, from the small, everyday festures that we have in common.”» (“International Herald Tribune”, 22,2,2008).
 
«Il clima di intolleranza sta paurosamente crescendo nel nostro disastrato paese, come testimoniano i sempre più frequenti e recenti fatti di cronaca ai danni di cittadini evidentemente considerati di serie B: immigrati, italiani di origine extracomunitaria, omosessuali, rom, musulmani, senza fissa dimora, poveri… Uno stillicidio di episodi più o meno gravi e più o meno mediatizzati, spesso ad opera non solo di singoli individui, ma anche delle istituzioni che invece dovrebbero garantire il rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona: penso ad esempio al per fortuna solo paventato decreto antipovertà, ma anche alle infinite polemiche ogni volta che si deve autorizzare la costruzione di una moschea, fino all’ultimo colpo di scena del governo per garantire “la sicurezza” in Italia: la legge contro la prostituzione in strada. Sicurezza: forse mai una parola italiana è stata tanto abusata di questa. Sicurezza di cosa? E soprattutto da cosa? Quali altri capri espiatori ci verranno proposti, per non guardare in faccia la barbarie sociale e culturale in cui sta cadendo l’Italia? […] È per questo che trovare in edizione homevideo un documentario come Nera – not the promised land di Andrea Deaglio mi sembra già un piccolo grande passo. Il cortometraggio narra la storia di una ragazza nigeriana arrivata in Italia e costretta a vendersi in strada per ripagare i suoi sfruttatori. La produzione è del tutto indipendente, realizzata, in collaborazione con alcune realtà del volontariato, dalla Colombrefilm, una associazione che si occupa di produzione e distribuzione di lavori di documentazione a tema sociale, per raggiungere direttamente il pubblico divulgando storie della realtà sociale italiana (e non solo) altrimenti difficili da conoscere. Il merito più grande di Nera – al di là del suo indubbio valore di documentazione – sta forse soprattutto nello sguardo che viene usato: raccontata da dentro, con uno sguardo intimo e non scandalistico, la storia della ragazza diviene un ritratto (e non un “semplice” reportage giornalistico), la chiave per entrare in una realtà poco conosciuta, spesso rimossa. Girato fra Torino e provincia, il documentario si muove negli spazi familiari della protagonista: il suo monolocale, il mercato, il salone di bellezza, le comunità religiose, le strade di campagna dove si aspettano i clienti. La videocamera pedina Nera mentre cucina il pesce alla nigeriana, si trucca, cammina, e intanto – inframezzate da momenti di schermo nero – ascoltiamo (versione originale con sottotitoli italiani) le sue parole, i suoi ricordi, i suoi sogni, come quello struggente in cui le sembra di essere tornata a casa, al suo villaggio in Nigeria: la madre la aspetta alla fermata dell’autobus e poi le prepara da mangiare…
Il racconto e dunque il ritratto è volutamente frammentario (controbilanciato dalla più classica intervista posta tra gli extra del dvd), ma costruisce tassello dopo tassello un’immagine nuova, un volto diverso della tanto famigerata “prostituta nigeriana” (raccontata dal cinema italiano forse solo da Matteo Garrone col suo bel film Terra di mezzo): rimane solo una donna in cammino, che ha sofferto, che ha pagato un prezzo troppo alto per la sua voglia di riscatto sociale e che ha avuto il coraggio di dire no ai suoi sfruttatori. Poi il matrimonio con un italiano e un lavoro precario in una piccola ditta: non è molto, ma forse può bastare per continuare il cammino verso la terra promessa…» [M. Coletti, www.cinemafrica.org, 2009).


Scheda a cura di
Emanuele Tealdi

Persone / Istituzioni
Andrea Deaglio


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