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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Cipputi. Cronache dal bel paese
Italia, 2008, 65', Colore


Fotografia
Andrea Spinelli, Jacopo Tardito, Marta Teodoro

Montaggio
Andrea Spinelli, Marta Teodoro

Interpreti
Giorgio Scaramuzzino (Cipputi), Eugenio Allegri, Simona Guarino, Orietta Notari, Aldo Ottobrino, Federico Vanni



Note

Questa è la registrazione video dello spettacolo teatrale omonimo scritto da Francesco Tullio Altan e Giorgio Gallione. Riprese realizzate al Teatro Gobetti di Torino a cura dell'Ancr.

Crediti dello spettacolo teatrale - Collaborazione alla drammaturgia: Giulio Costa; regia: Giorgio Gallione; luci: Aldo Mantovani; musiche: Paolo Silvestri; scene e costumi: Guido Fiorato; produzione: Fondazione Teatro dell'Archivolto in collaborazione con Asti Teatro 28.




«“La classe operaia non esiste più”. La precoce, quanto supposta, estinzione si e verificata sotto i colpi dell’indifferenza, non solo dei media. L'annuncio ha costellato giornali. televisioni e riviste, ma evidentemente non ha raggiunto i fumetti. Cipputi, l'indomabile personaggio di Altari, è ancora lì, da trent'anni […] in tuta blu e battute fulminanti. L'indomito, però, ha deciso di abbandonare le vignette e salire sul palcoscenico per mettere in scena […] il suo personale spettacolo. Una pièce scomposta e sfaccettata, dove si intrecciano, in un turbine di battute, vicende personali e corali, episodi esaltanti e tragici. Una sorta di graffiante Commedia dell'Arte contemporanea, divisa in quadri e composta da microstorie teatrali, canzoni inedite o di repertorio e, soprattutto, le vicende reali, "di fabbrica", stilizzate e raccontate secondo le regole più tipiche del teatro civile. Non si parla della lotta di classe, ma si fotografa una condizione ed il risultato è un'istantanea carica di quel razionale cinismo, che Cipputi da sempre professa, puntuale e preciso di fronte ai grandi cambiamenti. […] Un ritratto affatto nostalgico o celebrativo per raccontare gli operai e mettere a confronto il non ancora estinto Cipputi con i giovani d'oggi, che rischiano di vedere cancellata dal mondo del lavoro non soltanto una definizione, ma un'intera classe sociale, con le sue lotte e le sue conquiste. Proprio loro che vengono definiti, spesso senza capirne a pieno il senso, i "nuovi Cipputi", non più in fabbrica, ma nei call-center. Certo, "Cippa" è vecchio, anzi “vetero”, ma onesto. Trasmette il senso profondo di un'identità collettiva vissuta in modo irripetibile, perché su di essa si incentra l'individualità di una persona libera. Un italiano di minoranza, mai placato nella sua ribellione e nella sua intelligenza, anche se bloccato “in mezzo ad un guado dove continuano a spostare l'altra sponda”. I suoi trent'anni […] sono perciò l'occasione per raccontare attraverso le suggestioni della satira, della cronaca, del racconto politico, della comicità, la storia della classe operaia italiana» (L. Barello, Scheda dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, 2008).


Scheda a cura di
Franco Prono

Persone / Istituzioni
Andrea Spinelli
Jacopo Tardito
Marta Teodoro
Giorgio Scaramuzzino
Eugenio Allegri


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