«Ogni città diviene più chiaramente una società multietnica, costituita di culture nascoste che incapsulano diverse città una dentro l’altra, con comunità che crescono di numero di giorno in giorno. Dissimili e contrastanti usi e costumi si perdono nel contesto metropolitano in un tumultuoso e complesso incontro giornaliero tra realtà che abitano uno stesso territorio. Il matrimonio di Medea si propone di aggregare queste dinamiche di convivenza e di relazione sociale all’insegna di un evento festivo, mirante a teatralizzare in termini di reciprocità la frammentata realtà urbana»
(E. Barba, in Eterno ritorno, programma di sala per Il matrimonio di Medea, 2008.)